MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Permane la debolezza sulle borse dei Piigs, senza tuttavia che si registrino segnali di accelerazione. Segnali piuttosto allarmanti li troviamo su alcuni titoli bancari italiani come Intesa e BMPS. Per quanto riguarda Intesa credo che la debolezza sia legata alla decisione che dovrà prendere l’Antitrust il 19 di febbraio i merito all’istrutturia aperta sul patto tra Generali e Credit Agricole, oltre al fatto che la strada per vendere Fideuram non è proprio spianata. Riguardo a BMPS la negatività pare strutturale da molti mesi. In questi primi giorni della settimana, darei risalto al suggerimento del FMI alle banche centrali, di elevare il tetto di inflazione prevista al 4% dal 2%. Ciò rappresenta un ulteriore segnale in favore di una politica monetaria ancora non convenzionale, volta a mantenere i tassi a zero. L’obiettivo è molto semplice, ripagare i debiti attraverso una sana inflazione, che possa rivalutare gli asset, in particolare gli immobili, fornendo quindi l’ossigeno necessario alla sopravvivenza delle banche. Un primo risultato è stato conseguito: speculazione o no le materie prime in questi giorni si sono risvegliate. Le borse sembrano però aver beneficiato parzialmente di tutto ciò, rappresentando una seconda scelta per gli investitori. Come ho detto nel precedente post, analizzando la forza comparativa, tra le commoditie (in particolare l’oro, in quanto rame, nickel e argento possiedono una volatilità insostenibile) e le borse, la mia scelta ricadrebbe sulle prime. Qui a fianco possiamo vedere il grafico del future sull’oro, quotato in dollari. Dopo aver testato con lieve perforazione il canale rialzista primario, il metallo giallo sembra voler uscire dalla parte alta di un triangolo la cui resistenza è posta a 1120. La rottura di questo livello rappresenterebbe un segnale di proseguimento della tendenza con obiettivo a 1160 e 1190. Salgono le materie prime, ma stentano i consumi per non parlare dell’occupazione. Riguardo all’inflazione io la penso così da un pò di tempo: https://www.moneyriskanalysis.com/blog/2009/10/18/anni-70/
Per quanto riguarda le borse, segnali di arresto della tendenza negativa in corso si avrebbero alla rottura di 10380 del Dow Jones. Se prima abbiamo visto i titoli che non vanno, fa anche piacere vedere quelli che vanno o quanto meno mostrano segnali di maggior forza rispetto agli indici. Fra questi metterei oggi SQM (Nyse) ovviamente legata all’andamento felice delle materie prime ma non solo: in ogni caso per un ripassimo ecco il link di quelli analizzati fino ad oggi. Spicca il +22% di TRA (Nyse) dopo i risultati e che fra le altre cose aveva staccato 7 dollari di dividendo straordinario. https://www.moneyriskanalysis.com/blog/search/label/Analisi%20Titoli
Dopo tutto questo parlare di debiti, buchi neri, voci di banche (per non far nomi Goldman Sachs) ormai più che accertate che hanno coperto il debito, come non continuare a parlare della Grecia? Ebbene, sembra che Goldman Sachs abbia fatto il giochettino dei derivati con la Grecia, al fine di manipolare il debito. Addirittura sono stati opzionati gli introiti derivanti da proprietà pubbliche, come autostrade e sanità. Quando accadono questi eventi dobbiamo interrogarci su due cose: sarà già quantificato totalmente il debito della Grecia? La stessa metodologia sarà stata applicata ad altri paesi? Qui mi vengono i brividi quando penso al monte dei derivati messi in piedi dalle banche americane e non, per rinegoziare i debiti dei comuni italiani, ma di tutto questo non se ne parla più. Forse sarà tutto già risolto? Cerchiamo di pensare bene una buona volta. Ma torniamo al caso Grecia: mi sembra nei giorni scorsi di essere stato piuttosto chiaro sul come risolvere la questione: fallimento tecnico, ma soprattutto fuori dall’Euro. La Grecia salvata così com’è rappresenterà un peso per l’Europa ma soprattuto per se stessa. Sorrido, quando sento il ministro delle finanze tedesco dichiarare che i governi dovranno mettere in conto delle “addizionali” per salvare la Grecia. Per la serie la pressione fiscale diminuisce per meriti altrui. Piango invece, quando sento le promesse da marinario di un governo che per far buon viso a cattivo gioco e far mangiare la foglia all’Europa è disposto a far saltare la cena al proprio popolo, in quanto margini di manovra sembra difficile trovarli. Quando ho letto questo articolo di Roberto Perotti sul Sole 24 Ore mi sono “autorivalutato” in quanto il terrore di spararle grosse quando scrivo non mi manca. Vi suggerisco di leggerlo:
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2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    scusa se insisto (dopo meglio che vada a dormire): certo non si deve dare mai nulla per scontato e assoluto, 10380 non è stato ancora rotto (siamo ormai lì), xò mi sembra che quei target così pessimistici di qualche settimana fa,non siano realizzabili, anzi se rompe i 10380 allora si sale ancora!?!Mah, probabilmente nn ne capisco proprio nulla..con tutti i problemi descritti, basta che si muovano

  2. the hawk ha detto:

    Innanzitutto quei target di cui ho parlato sono una previsione pessimistica che vuole mettere in guardia sui rischi massimi che uno corre sul mercato azionario. Una specie di stress test. Nell'analisi di questo fine settimana mi sembra di aver parlato in modo dettagliato sulla struttura degli indicatori di lungo. E' chiaro che abbiamo davanti a noi molte istituzioni che cercano in ogni

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