MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Dopo aver letto questi due bellissimi e per niente ipocriti articoli di Eugenio Benettazzo vorrei parlare un pò dell’agenda del presidente Obama.

L’elezione del presidente Obama è stata voluta principalmente da quella corrente liberal socialista, con la quale venivano risaltati alcuni temi di estrema delicatezza come l’aborto, l’ambiente, l’economia, la laicità e la politica estera pacifista.

Il tema della laicità e dell’aborto, sembrano passare ad oggi in secondo piano, ma statene pur certi che ritorneranno a breve attraverso i movimenti pro-life che in passato hanno fatto la fortuna dei repubblicani. Nell’agenda del Presidente tuttavia, ci sono, problemi più imminenti, legati alla crisi economica, che ormai noi tutti conosciamo e vissuto sulla nostra pelle. Nel mio blog ho sempre sostenuto quali fossero le cause dell’impoverimento della classe media degli americani. Negli articoli di Benettazzo le problematiche sono descritte in modo più dettagliato e tolgono ogni probabilità di incomprensione. Quando vi parlavo di protezionismo non lo facevo per fare una provocazione, ma solo perchè la natura buonista e aperta dell’uomo si trasforma nella più cinica delle correnti di pensiero là dove gli interessi personali siano seriamenti messi in discussione da elementi esterni. Ancora oggi il protezionismo è tabù, grazie ad un opinione pubblica troppo distrattamente concentrata sulle banche, ritenute di essere la causa di tutti i mali. Ovviamente non posso assolutamente contrariare questo malcontento generale che si respira, ma sarebbe scorretto pensare, che una volta risolto il problema banche le cose migliorerebbero con il tempo. Chi avesse seguito la campagna elettorale di Obama fin dai tempi delle primarie, potrà condividere l’idea di come il personaggio sia estremamente opportunista nel cavalcare la via più facile per ottenere maggiori consensi, un vero politico. Il fatto di aver preso la presidenza proprio nel momento peggiore della crisi ha impedito allo stesso di agire secondo tale filosofia, rimanendo ostaggio delle lobby di Wall Street e delle multinazionali. Nella campagna delle primarie uno dei più quotati cavalli di battaglia di Obama, fu quella di voler salvaguardare la dignità economica della classe lavoratrice americana, attraverso la proposta del “Patriot Employer Act”, che prevedeva tagli alle tasse delle imprese che si fossero impegnate a mantenere la sede negli Stati Uniti, a non mutare il rapporto tra dipendenti in Usa e all’estero e a pagare un salario minimo più alto, oltre a prevedere contributi per fondi pensioni e assicurazione sanitaria. A suo tempo si parlava chiaramente di rivedere il NAFTA onde evitare di non disperdere la ricchezza Usa tra Canada e soprattutto Messico. Questi ripeto, sono state le principali chiavi del consenso popolare che hanno portato Obama alla ribalta. Che poi fossero di facile applicazione questo è un altro discorso, soprattutto in considerazione della crisi finanziaria in corso e della conseguente necessità del buon dialogo all’interno dei paesi del G20. A distanza di un anno dall’insediamento alla Casa Bianca, le cose sembrano tuttavia andare nel verso sbagliato se non addirittura precipitare. La sconfitta storica dei democratici in Massachusetts è il risultato di una politica troppo accondiscendente alle esigenze del mondo finanziario e delle multinazionali, che in questi mesi ne hanno approfittato per massimizzare i profitti attraverso, speculazioni selvagge e violente ristrutturazioni a spese della forza lavoro. Dopo il risultato elettorale Obama ha detto chiaramente che gli stessi umori che lo hanno portato alla Casa Bianca nel 2008 hanno trainato il repubblicano alla vittoria. Possiamo quindi facilmente capire quali saranno i temi su cui il Presidente americano cercherà di riacquistare il consenso. La nuova fase sembra essere iniziata: banche, multinazionali e basi in favore di una politica no-global, a tutela degli interessi della propria nazione, questi saranno i principali appuntamenti in agenda. Non mi meraviglierei pertanto se nei prossimi mesi nascesse una maggior tensione tiplomatica tra gli Usa e il paese che più sembra sottrargli ricchezza, ossia la Cina. Su questa abbiamo già parlato e noi tutti sappiamo quali strumenti scorretti fino ad oggi abbia utilizzato per essere competitiva. Pertanto ben venga il protezionismo se questo è mirato alla regolarizzazione del commercio e del lavoro mondiale. Come detto in un precedente post sta per iniziare quella fase utile ad una più equa distribuzione della ricchezza. La globalizzazione selvaggia ha rafforzato le multinazionali rendendole sempre più “too big to fall” e non mi riferisco solo alle banche. Dovrei invece dire che con la globallizzazione si è arricchita l’intera civiltà? Pensiamo per un attimo agli operai Pakistani o Indiani impiegati 12 ore al giorno nella costruzione dei grattacieli a Dubai per soli 200 dollari al mese e riportati ogni sera a vivere in alveari in pieno deserto. Cos’è questa globalizzazione oppure schiavismo moderno? Questo è solo un esempio, forse fra i più eclatanti, ma non molto lontano da noi la situazione non è poi tanto differente. Potrei soffermarmi sul tema della concorrenza salariale, ma credo che gli articoli segnalati nei link possano descrivere al meglio il problema. L’unica certezza è che Obama ha detto basta, è giunta l’ora di ascoltare la voce del popolo. Gli altri due temi di cui ancora non ho parlato sono la politica estera e l’ambiente. Sul primo credo che gli Stati Uniti siano talmente già impegnati sul fronte Afghanistan, terrorismo e Iraq da non prendere ulteriori iniziative, d’altronde Obama è stato insignito del Nobel per la pace. Per quanto riguarda l’ambiente la situazione procede più velocemente di quanto fatto dall’amministrazione Bush il che non è difficile. Il problema energetico, più che la sensibilità sull’ambiente è l’elemento scatenante che porterà ad una sempre più accelerazione delle fonti alternative di energia. Faccio quindi i miei migliori auguri al Presidente degli Stati Uniti.

A tutti coloro che hanno contribuito o contribuiranno al blog sarà inviato in mattinata per mail un aggiornamento sui mercati. Grazie per l’attenzione.

Le trimestrali Usa del 24 gennaio

AAPL: Apple guadagna 3,38 mld o 3,67 dollari per azione nel quarto trimestre 2009. Un’anno fa l’utile era ammontanto a 2,26 mld o 2,50 dollari per azione. I ricavi salgono del 32% portandosi a 15,68 mld. Le stime degli analisti erano di 14.9 mld per il fatturato e di 3.50 di utile per azione. Risultati migliori delle attese ma i prezzi dell’azione sembravano aver già scontato questo.

TXN: Texas Instruments riporta 655 milioni di profitto o 52 cents per azione contro i 107 mln dello stesso periodo dell’anno precedente pari a 8 cents per azione. I ricavi salgono del 21% a 3 mld di dollari. Gli analisti si aspettavano un utile per azione di 49 cents e ricavi per 2,97 mld. Quindi risultati piuttosto in linea.

Categories: emergenti, Obama, Scenari

3 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    E&#39; un bell&#39;articolo. Quello che è la mia opinione personale, è che ciclicamente vengono elette a turno i vari schieramenti politici.<br />Qualcuno dura un po&#39; più nel tempo ma poi, gli elettori che vedono comunque disattese le loro aspettative provano a cambiare direzione.<br />Le elezioni di Obama, secondo me sono state attese in maniera sbagliata. E&#39; un presidente giovane si, di

  2. Anonymous ha detto:

    Merrill Lynch, India guida ripresa<br />Prevista una crescita del 17% nel 2010<br />26 gennaio, 18:19 <br />(ANSA) – MILANO 26 GEN – Sono Cina e India i paesi di punta della ripresa globale, con una crescita che nel 2010 dovrebbe attestarsi rispettivamente al 10% e al 17%. E&#39; quanto emerge dal &#39;Merrill Lynch Wealth Management Year Ahead 2010&#39;. La crescita prevista, sempre quest&#39;

  3. the hawk ha detto:

    Pensavo che Merrill Lynch non esistesse più. L&#39;India è il paese che più mi affascina. Solo per il loro modo pacato di vivere la giornata e di prendere quello che la vita gli offre, come un dono, meriterebbero molto di più. Credo che prossimamente farò un bell&#39;articolo tipo quello della Cina. Sparare un +17? Beh anche Fiat ha un target price a 34 dollari se non erro da parte di JP Morgan?

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
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