MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Dopo che avete letto i giornali in santa pace trovatemi una virgola che possa far pensare al fatto, che Angela Merkel o i suoi portavoce abbiano fatto dichiarazioni pro Euro.

La Merkel ha condiviso
le parole di Draghi quando le stesse si riferivano ai tagli alla spesa pubblica.

Non ho traccia di condivisioni in merito all’operazione LTRO 3. 


Non ho traccia di Eurobond né tanto meno di “Unità Fiscale”.

Dalle dichiarazioni più schiette si intuisce la volontà di abbassare la volatilità delle materie prime attraverso delle misure. Quali se non l’introduzione della Tobin tax?

Quindi prima di tutto alla Merkel e alla Germania sta a cuore l’inflazione. Mi sembra ovvio no?

Poi magari, attraverso le briciole che potranno derivare dalla Tobin tax, si troveranno le risorse per rilanciare l’Europa, ormai da tempo colonizzata dalla manodopera a basso costo.

Hollande, che non è uno stupido, sta cercando di imbonirsi i tedeschi e i mercati, almeno in questi quindici giorni di campagna elettorale, con un occhio a Cristo e l’altro a San Giovanni.
Il rischio di prendere adesso una posizione netta, rischierebbe di vanificare il vantaggio. Una volta vinto le elezioni, passerà all’attacco sulla revisione della più grande cagata mai partorita dalla burocrazia europea: il Fiscal Compact.

Altra certezza che ho potuto leggere con i miei occhi, è la fermezza di Mario Monti sul rigore. Un rigore che ha visto un aumento esponenziale della pressione fiscale, diretta e soprattutto indiretta.

Sul fronte macro e micro economico la situazione non è certamente migliore rispetto a qualche mese fa.
I dati provenienti sia dall’America che dalla stessa Europa, confermano un rallentamento in corso evidente. L’indice Pmi è risultato in costante ridimensionamento per tutti quanti, mentre i risultati di Apple non fanno altro che confermare, quanto questa società stia divorando la concorrenza a spese di un maggior numero di lavoratori.
Proprio ieri mi soffermavo sul rapporto fatturato dipendente: ebbene il fatturato per dipendente di Apple è pari a 2,2 mln di dollari, contro gli 800 mila di Microsoft e i 250 mila di Ibm.
Alla faccia della distribuzione di ricchezza e complimenti a chi si indebita per comprarsi un iPhone, quando per debiti intendo anche il solo accendere un contratto a 2 anni con una società telefonica con un obbligo di spesa di x euro.

Insomma, io credo che i mercati in questi giorni si stiano facendo delle fantasie perverse, addebitando alla Merkel delle intenzioni che non sono nemmeno nella sua anticamera del cervello.

Almeno per ora.

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