MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Domani il nostro Mario Monti incontrerà Barroso e Van Rompuy per arrivare preparato al vertice trilaterale di giovedì con Sarkosy e la Merkel, ma di questo parleremo dopo.

Nel frattempo ai più attenti non sarà sfuggita l’ennesima stretta sulla governance economica europea. Nella giornata di mercoledì , infatti, la Commissione europea varerà una serie di regolamenti utili a perseguire una stretta sorveglianza sulle politiche economiche degli stati membri. 
Al fine di rendere pertanto sempre monitorata la situazione sui paesi che si trovano fuori i parametri imposti dal trattato (quindi quasi tutti i paesi Ue), verranno create delle commissioni di controllo da affiancare alle autorità politiche locali.
Esse pertanto avranno il compito di rafforzare la credibilità di un paese che porti avanti i programmi prefissati o di punire, attraverso la non concessione dei fondi Ue, qualora le politiche economiche prendessero strade diverse. 
Qualche media, ha definito tale notizia un attentato alla sovranità nazionale………ma roba da matti!!! Qui si è perso davvero il senno. 
Ma quale sovranità nazionale? Voglio ricordare che l’Italia (nel 1989), come tutti i paesi dell’Unione hanno votato un Referendum  al fine di ratificare il rafforzamento delle istituzioni comunitarie. Inoltre il Parlamento, che ha funzioni di controllo e legislative, viene eletto ogni 5 anni direttamente dai cittadini. 
Da allora, come era giusto che fosse, gli stati sovrani hanno sempre più visto scemare il proprio potere, dovendo rispettare le linee guida comunitarie. 
Purtroppo la velocità del processo di accentramento del potere comunitario si è rivelata più lenta rispetto alle mutazioni del Vecchio Continente, alle prese con problematiche diverse e non contemplate nei trattati di origine. 
I passi ai quali stiamo assistendo in questi giorni, non sono altro che delle accelerazioni violente, al fine di adeguare l’Europa politica ai tempi di oggi. 
L’intensificazione dei controlli, non sono altro che una rassicurazione ufficiale da dare ai paesi più virtuosi, i quali potrebbero essere anche tentati nel peccare in presunzione, preferendo lo sfaldamento dell’Unione piuttosto che il suo rafforzamento.
Il Governo europeo infatti sembra voler procedere seriamente verso l’emissione degli eurobond, i quali fra le altre cose necessiterebbero di una revisione dei trattati, tanto richiesta dalla Merkel in questi giorni. 
Sempre il Governo europeo ha ipotizzato tre tipi eventuali di emissioni di Eurobond:
  1. Emissione di Eurobond per tutti i paesi
  2. Emissione di Eurobond riservata ai paesi per la parte che eccede il 60% del debito pubblico.
  3. Emissione di Eurobond con garanzia parziale del paese in questione.

I primi due casi avrebbero la necessità di rivedere i trattati. La terza, un vero aborto, NO.

Più che osservo pertanto lo scenario attuale e più che mi convinco che fra le quinte la regia tedesca stia lavorando al fine di mettere in piedi una rete di sicurezza a prova di bomba, al fine che un caso Grecia non possa più ripetersi in futuro. 
Discutere quindi in merito alla revisione dei trattati è un fattore rassicurante, premessa questa per dare luogo all’emissione di Eurobond. 
E’ chiaro che l’emissione degli stessi darà luogo ad una revisione dei poteri della Bce, la quale darebbe vita alle necessarie politiche quantitative, di cui il sistema Euro ha bisogno.
Riguardo all’incontro che Monti avrà con Sarkosy e la Merkel non mi aspetto miracoli. Il nostro neo Premier non è famoso per elemosinare o formulare richieste imprudenti che lascerebbero solo amari sospetti nelle menti del gatto & la volpe. 
Saranno piuttosto la Merkel e Sarkosy ad apprezzarne la serietà e la fermezza. L’Italia non ha da vendere sogni o giustificare colpe che non le competono. 
Che la Germania possa continuare a remare contro un abbassamento della tensione che caratterizza oggi la nostra moneta è un’ipotesi che non oso nemmeno affrontare. Non credo che una Volkswagen, una Bmw, una Siemens o un’altra multinazionale tedesca abbia interesse a non proseguire in favore dell’Euro. 
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Grazie.
Categories: Crisi Euro

2 Responses so far.

  1. Claudia ha detto:

    Parole sante! :)<br />E&#39; Prodi che ha avanzato l&#39;ipotesi di fornire l&#39;oro a garanzia. Ogni proposta, di questi tempi magri in cui nessuno ad alti livelli propone qualcosa, è meglio di niente, ma per dare il nostro oro in pasto ai tedeschi, non sarebbe meglio darlo agli Italiani nel 2012 in cambio di 150 miliardi di titoli da sottoscrivere? Ad occhio potrebbe essere la quota italiana.<

  2. the hawk ha detto:

    Quella dell&#39;oro è una strada che avevo proposto qualche mese fa, ben prima di Prodi. Avevo quantificato circa 160 miliardi di riserve attualizzando il prezzo dell&#39;oro. <br />Sarebbe stato interessante ad esempio strutturare delle emissioni con garanzie del 50% delle riserve, magari con un premio finale in caso di rivalutazione ulteriore dell&#39;oro, con scadenza a 30 o 40 anni e un tasso

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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