MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Le banche hanno polverizzato, volatilizzato e distrutto una parte dei soldi che gli erano stati affidati da tutti i risparmiatori del globo.

L’epicentro di tale distruzione come i più attenti sapranno, non è stato nè in Grecia nè in Spagna o in Italia, bensì in United State of America. Benchè Obama stia puntando il ditino contro di noi.
Gli strumenti per tale distruzione sono molto semplici da trovare: mutui sub-prime, Mbs, strumenti collaterali, derivati che sono implosi su se stessi etc etc. 
Il crollo del mercato immobiliare ha accelerato questa distruzione di risparmi, in quanto molti proprietari si sono trovati nella convenienza di dichiararsi insolventi: i famosi mutui underwater.
In soccorso di questa distruzione di risparmi, quindi, sono intervenuti gli stati sovrani, a tal punto da aggravare la loro situazione debitoria di circa il 30-40% rispetto alla precedente. Molti Stati, come la Spagna e l’Irlanda in primis, da una situazione virtuosa sono passati ad un debito pubblico pari al 100% del Pil. Ormai è noto a tutti, quanto gli altri Stati, siano arrivati ad una situazione di debito insostenibile, al solo scopo di prendersi in pancia le perdite reali dei risparmi subite dalle banche.
Immaginatevi un bicchiere d’acqua pieno, dove l’acqua sta per la liquidità dei risparmiatori. 
Dopo il biennio 2007/2008 questo bicchiere è diventato mezzo pieno, in quanto l’acqua è evaporata e non tornerà più.
Questo bicchiere, adesso è stato riempito di un acqua che in realtà non esiste. Avete presente quei bicchieri che danno la sensazione ottica di essere pieni?
Ebbene, dopo due anni di effetti ottici, d’improvviso è arrivata la sete temuta e l’acqua non sembra sufficiente per tutti. 
Solo in quei paesi dove esistono sorgenti di acqua pura è stato possibile riempire il bicchiere realmente, mentre là dove vi era il deserto il rischio di morir di sete è palpabile ed il gioco ottico, nel momento in cui viene svelato, rischia di innervosire ancor più l’assetato con effetti a dir poco deleteri per la sua sopravvivenza.
Ovviamente le sorgenti sono le banche centrali con i loro poteri al completo, mentre i deserti rappresentano quelle aree nelle quali la politica monetaria ha le mani legate. Manco a dirlo quindi l’Europa.
Ad oggi esistono due scuole di pensiero su come affrontare il problema succitato:
La prima, quella che sostiene il monetarismo/interventismo allo stato puro, che alla lunga è riuscito a superare periodi simili a quelli che stiamo attraversando adesso, come per esempio gli anni ’70. Il principale seguace di questa teoria è senza dubbio Bernanke, grazie al quale le banche e soprattutto lo Stato in senso lato, è uscito meglio di quanto lo sarebbe stato in assenza di intervento. Per questo basta fare il confronto con la nostra Europa
Quali, in assenza di intervento, sarebbero stati i risvolti sociali di un paese, che ha sparso per il Mondo qualche migliaio di bombe atomiche, solo il buon Dio lo può sapere. 
La seconda scuola invece è rappresentata dalla scuola austriaca/liberismo estremo, mediante la quale i governi non avrebbero dovuto intervenire. Sulle conseguenze valgono le considerazioni fatte sopra.

Personalmente sono più per la scuola austriaca, ma la stessa, se applicata a macchia di leopardo può essere deleteria.

Una volta fatta la frittata, pertanto, l’evitare future rivolte sociali e l’impoverimento delle masse diventa l’elemento prioritario. Pertanto la politica monetarista è l’unica applicabile.
Maggiore sarà il periodo di incubazione della stessa, peggiori saranno gli effetti, in termini di inflazione futura.
Ad oggi, stampare moneta mediante interventi delle banche centrali nell’acquisto di un debito che non ci dovrebbe riguardare, rappresenta solamente il rimettere l’acqua mancante del bicchiere.
Pertanto i rischi inflativi sono minimi.
Preferisco la stagflazione alla deflazione.

A PROPOSITO DI STAGFLAZIONE

Leggo che l’inflazione europea è salito al massimo da molti anni. Ben il 3% su base annua. Ho letto male oppure ogni considerazione è superflua rispetto a quanto vado dicendo da due anni a questa parte.
Per fortuna che le materie prime ci daranno una mano a stare su tassi tollerabili ancora per un pò.

Categories: QE

2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    attento, anche da noi ci sono stati mutui sugli immobili che hanno strozzato le famiglie. Non e' ricaduto il perso del calo del prezzo delle abitazioni sulle banche solo perchè i mutui erano stracolmi di firme dei familiari e nessuno si permette di mancare i pagamenti di una rata se non vicino al suicidio. In compenso per conseguenza naturale sono calati molto di più i consumi, proprio

  2. the hawk ha detto:

    Osservazione eccellente la tua, anche se non ti firmi. Non per questo le banche italiane sotto questo aspetto hanno parato maggiormente le chiappe. L'altro giorno tuttavia osservando un servizio alla televisione si risaltava come il tessuto economico italiano sia fatto per l'80% da piccole e medie aziende, mentre le banche sono esposte invece alla rovescia, ossia: l'80% dei crediti è

  • Nassim Taleb

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