MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Ormai mi sono arreso da diversi giorni, riguardo alla manovra e alla mancanza del senso di responsabilità di questa politica, che è riuscita a far vivere ad un paese solido (se guardiamo al patrimonio e al risparmio) come l’Italia, l’ebbrezza del default.
Per qualche giorno ci siamo accodati alla Grecia e solo oggi ce ne siamo nuovamente allontanati, grazie a misure che potevano essere efficaci negli anni ’70/’80, quando in Cina regnava il maoismo, l’Asia intera era un campo di guerra, il Sud America era lottizzato dalle dittature spalleggiate dagli Stati Uniti e l’Europa dell’Est viveva il periodo più buio della propria storia.
A quei tempi non esisteva il problema della produttività, della competitività e soprattutto della globalizzazione, mentre i consumi si trovavano alla vigilia di una crescita esponenziale, grazie ad un sistema bancario basato su sani principi.
Questo per dire che le misure adottate in questa manovra, in particolare l’aumento dell’Iva e senza ovviamente trascurare la voce tagli alle detrazioni, facenti parte del primo intervento di luglio (che costeranno 1000 euro a famiglia in due anni), porteranno ad un impoverimento del quale sentiremo certamente parlare fra qualche mese.
Ma oggi è giornata di festa!!! La manovra è stata approvata con il placet della Commissioni europea (vorrei vedere fosse stato il contrario), alla quale interessa il risultato finale, ossia che qualcuno paghi. Sul come, si vedrà.
Festa grande sarebbe stata, se non ci fosse quello “scassa palle” del FMI che ha rivisto al ribasso la crescita dell’Europa ed in particolare per l’Italia. Secondo tali stime il Pil nel corrente anno crescerà dello 0,80, mentre nel 2012 ci si dovrà accontentare di un modesto +0,50 che tradotto in soldoni significa 4/5 mld di entrate in meno rispetto all’obiettivo programmato, nella manovra stessa.
Su questo punto personalmente sono ancor più negativo, in quanto non credo che il FMI abbia considerato gli effetti derivanti dalle ultime misure approvate. L’aumento dell’Iva non stimola certo i consumi, mentre per molte voci di tagli ed entrate dirette si è andati a colpire il lavoro e non il patrimonio, che non produce ricchezza o benessere. Quest’ultimo secondo il Governo è una voce “intoccabile”. Chissà perchè?
Personalmente mi accontenterei che nel 2012 l’Italia riuscisse a mantenere lo stesso Pil reale del 2011 e in quel caso sarebbe l’inflazione a farci ritornare i conti sotto controllo. Perchè per chi non l’avesse capito, la manovra è pure inflattiva.

Ma il fattore scatenante di cui accennavo nel titolo è un altro e molto più importante. Si chiama:

SVALUTAZIONE DEL FRANCO SVIZZERO

Non so se quello a cui abbiamo assistito ieri abbia un precedente, nel senso che di svalutazioni ne ho viste molte, ma mai, e sottolineo mai, a causa di una forte domanda del bene svalutato. 
Quando la lira fu svalutata era perchè la domanda di acquisto sulla nostra moneta era sovrastata dall’offerta e non il contrario. 
Ieri è stata sfatata anche questa legge, attraverso il gioco del Monopoli, al quale possono partecipare solo le banche centrali, che come tutti ormai sanno, non sono elette dal popolo sovrano e che nella maggior parte dei casi appartengono alle banche (che dovrebbero essere controllate) e non più agli stati. 
Prendiamo per esempio in esame la compagine azionaria della Banca Centrale Svizzera, che ho trovato nella propria rappresentazione in breve:
La Banca nazionale ha la forma giuridica di una società per
azioni costituita secondo speciali norme del diritto federale ed è amministrata con il concorso e sotto la sorveglianza della Confederazione a
norma della relativa legge. Le azioni sono nominative e quotate in
borsa. Il capitale azionario ammonta a 25 milioni di franchi ed è detenuto per circa il 55 per cento da enti pubblici (cantoni, banche cantonali,
ecc.). Le azioni rimanenti si trovano per la maggior parte in possesso
di privati. La Confederazione non possiede azioni della Banca nazionale.
Se facessimo la stessa cosa sulla nostra Bankitalia e di riflesso sulla Bce la cosa sarebbe ancora più lampante.
Ma non è questo il punto. 
Quello che si è voluto dimostrare ieri è che le banche centrali possono fare ciò che vogliono, quando si parla di politica monetarista. Possono cioè stabilire loro stesse le regole, sempre ovviamente per quanto riguarda il valore della moneta. L’unica cosa che non sono in grado di fare è di modificare QUANTITATIVAMENTE gli asset, o meglio i beni tangibili, e con questo termine non mi riferisco solo a immobili o cibo, che ovviamente rappresentano la cosa primaria e che comunque si voglia sono espressi in moneta, fino a che non verrà reintrodotto il baratto.  
Io credo che quanto accaduto ieri, passato per molti aspetti quasi inosservato dalla massa mediatica e finanziaria, troppo attenta alla double dip o ai dibattiti da bar dello sport, rappresenti per i più attenti, un evento epocale. 
La BNS ieri ha utilizzato per la prima volta una vera e propria arma nucleare
A questo punto la speculazione stessa si è fatta questa domanda più che lecita: 
E se la Boj, alle prese da anni con uno Yen forte, decidesse di svalutare il cambio contro Dollaro di un 10%?
E così via, fino ad arrivare ad altri paesi alle prese con una rivalutazione che sta strozzando l’economie interne.
Gli unici paesi che non possono farlo sono quelli ad alta inflazione, ossia gli emergenti. Il resto non è più una certezza, con tutte le conseguenze del caso che ne derivano. 
La mia non è una sentenza, anzi, è un porsi delle domande al fine di darsi una visione più ampia delle cose che potrebbero accadere nei prossimi mesi. 
Ieri è iniziata una fase nuova, per molti versi anomala. 
Credo pertanto sia doveroso smettere (rivolto ai fungaioli incalliti) di cercare i porcini tutto l’anno e pensare magari a qualcosa di alternativo che possa aiutarci a sopravvivere, in un contesto caratterizzato da difficoltà sempre più numerose.
Da un punto di vista prettamente finanziario, credo che mai come adesso, valga la regola dell’ESCLUDERE, ma di questo cercherò di essere più specifico nelle proiezioni del quarto trimestre. Per oggi ho scritto anche troppo e credo che molto presto il nostro Homer Simpson ritornerà a disperarsi, a meno che Voi.……..
Per chi contribuirà direttamente al blog invierò le proiezioni del quarto trimestre, entro il 30 di settembre.
Ecco qui le proiezioni del TERZO TRIMESTRE che avevo inviato al 30 di giugno
Categories: Crisi Euro, QE

4 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Sempre un piacere leggerti,sei sempre fuori dal coro,questo ti distinque,<br />Quindi questo grande ribasso annunciato potrebbe essere rimandato?<br />non sono un&#39;investitore ,la quota minima di donazione per ricevere il quarto trimestre ,di quanto deve essere.<br />Ringrazio Andrea

  2. the hawk ha detto:

    grazie<br /><br />non c&#39;è una quota minima

  3. Anonymous ha detto:

    Qui si sta decretando la fine dell&#39;euro, altrochè! A me stanno dicendo che sotto 1,40 l&#39;euro corre diretto a 1,30, etc etc, con grave pregiudizio per la tenuta di tutte le econimie dell&#39;area euro, non solo le più a rischio; forse domani siamo già finiti. Che botta di vita! Io per non sbagliare ho diversificato in dollari e oro: peccato non averci pensato prima. Complimenti al tuo blog

  4. the hawk ha detto:

    Innanzitutto mi ricordo perfettamente di te cara Beatrice…..complimenti per essere ritornata nel blog.<br />Che l&#39;Euro vada a 1,30 è una possibilità concreta visto che proprio in questi giorni sembra non reggere l&#39;area di 1,40. <br />Ciò non significa che una moneta debole sia gravoso per il nostro sistema. Vedi il Giappone, la cui economia è fallita da anni e il cambio non riesce a

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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