MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!


Son convinto che un dì ci rifaremo.
Questo era il post dedicato alla mia amata e splendida Italia….e non sto scherzando!!! Dico sul serio…..è solo che un pò di cose vanno rottamate o meglio ridisegnate per il verso giusto.
Fra le cose da rottamare, sicuramente la più importante, vi è il concetto del pubblico e privato. I due hanno bisogno l’un dell’altro, come l’uomo dell’aria o il pesce dell’acqua per respirare.
Il comunismo e le dittature da una parte e i paesi caratterizzati da un accentramento di ricchezza eccessivo dall’altra hanno dimostrato di non poter sopravvivere a lungo.
L’impossibilità di poter esprimere le proprie idee e di manifestare il proprio credo, per un verso, e la fame dall’altro, sono fattori che hanno scatenato nell’uomo uno spirito di ribellione, culminato in organizzazioni rivoluzionarie prevalentemente violente, se escludiamo Gandhi o Martin Luther King.
Nella maggior parte dei casi, la classe privilegiata, a causa della propria cieca avidità, ha finito per perdere tutto, salvo casi eccezionali, lasciando il testimone ad un’altra classe che ha saputo meglio sfruttare le rivoluzioni del momento, rinnovando così un nuovo ciclo il cui epilogo è stato più o meno lo stesso. Per dimostrare questo potremmo risalire fin dai tempi dell’antico Egitto, passando per la storia di Roma fino ad arrivare alle più recenti rivoluzioni del Nordafrica.
Una migliore redistribuzione di riccheza dovrebbe essere il sano obiettivo di ogni classe politica, per il bene e in difesa di tutte le classi sociali, al fine di rendere il più tollerabile possibile la convivenza tra le medesime.
Con i progressi multimediali del 21esimo secolo, ma soprattutto con il diffondersi di Internet, fra tutte le classi, i processi rivoluzionari sociali, là dove vi siano squilibri insostenibili, presentano una velocità ben superiore rispetto al passato, ragione per la quale le autorità politiche dovrebbero agire in modo immediato abbandonando pericolisissimi preconcetti.
Purtroppo la nostra classe politica ha dimostrato che di preconcetti ne ha fin sopra i capelli e questo non rappresenta certo un requisito in favore di una soluzione veloce.
Quanto sta accadendo in Italia in queste ore viene minimizzato, puntando l’indice sulla speculazione, che a dire il vero credo sia uno degli strumenti più democratici che l’uomo abbia saputo inventare:
Colpa della speculazione infatti, se i subprime e i debiti (insostenibili) cartolarizzati all’insaputa di molti risparmiatori, si sono rivelati delle vere e proprie catene di Sant’Antonio? Cosa ne sarebbe stato senza la speculazione? Sicuramente molti banchieri incompetenti e privi di quel minimo di umanità, avrebbero continuato ad incassare bonus fino al giorno in cui qualcuno sarebbe rimasto con il cerino in mano. Son convinto che alla lunga gli effetti sarebbero stati 1000 volte peggiori di quelli fin qui visti.
Colpa della speculazione se la Grecia è fallita o sta fallendo? Proprio la speculazione già da un anno ci dimostrava l’inutilità dei salvataggi così come sono stati posti, ma la caccia alle streghe (speculazione) è andata avanti e in modo ancor più mediaticamente violento. Il risultato è che oggi stiamo affrontando il famoso “videogame” ad un livello ben più difficile e complicato da superare.
La speculazione, all’Italia, benchè ne dica Gasparri a difesa dell’operato del Governo (e non ho detto Carlo Azeglio Ciampi), ha voluto un bene dell’anima, in quanto il nostro Bel Paese è un elemento determinante al fine di rendere il più equilibrato possibile il sistema economico internazionale. Gli ha voluto bene perchè nella valutazione del sistema Italia, rapportata ad altri paesi venivano considerate correttamente variabili come il risparmio, il debito privato e il vergognoso sommerso. Non a caso i titoli spagnoli che presentano un rating simile all’Italia, offrono ancora rendimenti maggiori rispetto ai Btp, proprio perchè la speculazione arriva ben prima delle società di rating.
Ecco che proprio la speculazione è la prima ad intervenire, quando annusa che il dottore prescrive il solito antidolorifico per curare un principio di infarto, che potrebbe addirittura rivelarsi fatale. Nel nostro caso è il dottore stesso che accertatosi del principio di infarto prescive la ricetta sbagliata.
La speculazione da tempo sta acclamando una migliore redistribuzione dei redditi, onde evitare una contrazione di liquidità che ad oggi sta interessando le aree periferiche più deboli, caratterizzate principalmente da maggior fabbisogno finanziario. Tale contrazione di liquidità potrebbe diffondersi inevitabilmente a macchia d’olio anche sui paesi ritenuti ad oggi insospettabili.
Ebbene tornando al concetto di pubblico e privato è arrivato il tempo del riequilibrio. Questo, in assenza di un’Europa unita o di una Bce in stile Fed, può essere fatto solo attraverso un trasferimento da debito pubblico a debito privato, che vada ad intaccare progressivamente patrimoni superiori ai 500 mila euro, esentando fino alla terza casa di proprietà (proprio per dimostrare di non avere dei preconcetti).
La triplicazione del bollo sui titoli non è stata altro che la medicina errata, dopo aver accertato correttamente il male da curare. In sostanza si è dato modo alla massa di risparmiatori di comprendere fin da subito ciò che si vuole colpire, ma che non lo si può fare per il problema di preconcetti errati.
Colui che possiede ingenti patrimoni e innumerevoli case, niente avrebbe potuto e avuto, se lo Stato stesso non gli avesse creato le condizioni migliori necessarie per raggiungere il proprio scopo. Quindi al diavolo i preconcetti!!!
Qui si tratta di riportare il debito pubblico su livelli tali da rimettere sui binari giusti il paese. Il prezzo da pagare in assenza di misure drastiche ma efficaci potrebbe essere troppo alto per tutti, sia per i più deboli (pensionati minimi e non, precari etc etc) che per i più forti, là dove i movimenti rivoluzionari sarebbero destinati a colpire.
Certo è che misure del genere dovrebbero essere accompagnate da riforme strutturali, ma soprattutto da obiettivi comuni realizzabili, come investimenti, costo del lavoro etc etc, non tipo : “meno tasse per tutti…….mi consssssseeeenta” etc etc …..quando viaggiamo al 120% di debito sul pil con tassi di interesse che saranno destinati a gravare sulle casse di tutti noi per quasi 100 mld l’anno e i comuni che hanno dovuto rinunciare all’Ici applicando tasse locali anche a chi non possiede niente e non arriva alla fine del mese.
Quanti Guglielmo Marconi o Alessandro Volta, saranno costretti a rinunciare agli studi universitari, sempre più proibitivi ad una famiglia di modesto tenore di vita?
Osservando

  • Il clima caotico della nostra vita politica
  • i conflitti di interesse che ruotano attorno a coloro che dovrebbero guidarci verso la corretta via

ma soprattutto

  • il concetto attuale di Stato
  • e l’amor di patria che c’è fra coloro che ormai si trovano in una posizione predominante

dubito fortemente su un futuro roseo del nostro Bel Paese, almeno nel breve.

Sperando che questo mio articolo aiuti le persone che decidono ad avere sempre meno preconcetti, invito i lettori a contribuire direttamente al blog con una donazione o indirettamente guardando un pò di pubblicità.

Categories: italia

2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Concordo con le tue idee, Andrea. Bisogna creare qualcosa di nuovo nell&#39;educazione, nelle coscienze di tutti, un punto di partenza ora è sicuramente quello economico. La scuola prima di tutto !!!<br />Guardando al banale attuale, non ti sembra che parecchie banche (vedi intesa e unicredit) abbiano raggiunto livelli oltre che pericolosi, comunque da acuisto ? E investire con gli etf nell&#39;

  2. the hawk ha detto:

    I titoli bancari sono direttamente correlati all&#39;andamento dei titoli di stato italiani, presentando comunque una volatilità ben superiore.<br />L&#39;oro è comunque un asset che rientra bene in una diversificazione, ma credo che per speculare sia altamente pericoloso.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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