MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!


Il mercato azionario italiano si appresta a chiudere la scadenza delle tre streghe in una situazione poco incoraggiante. Come possiamo vedere dal grafico l’indice FTMIB si è portato per la prima volta al di sotto dei valori di inizio anno, dopo essere stato in rialzo di addirittura oltre il 15%.
Che dire?
Vista così sembra di leggere la situazione inversa del 2009, se guardiamo anche la dinamica dei tempi.
Statistiche e numeri a parte è doveroso sottolineare la sempre più confermata rottura della media a 200 giorni, mentre se guardiamo gli indicatori di direzionalità giornalieri (quello nel mezzo) non ci sono per il momento segnali di miglioramento che possano invitare a prendere iniziative contrarian.
Il terzo indicatore invece descrive più di ogni altra cosa la natura del nostro indice. Esso infatti rappresenta la forza comparativa con l’indice Eurostoxx (e non ho detto il Dax che è il più forte), la quale sta assumendo caratteri di debolezza che nel 2011 non si erano ancora presentati.
Il mercato, è vero, negli ultimi due anni ci ha abituati a reazioni improvvise e soprattutto inaspettate. Tempo fa sottolineavo il fatto che solo nell’indice Eurostoxx avevo contato ben 24 violazioni della media a 200 gg negli ultimi 24 mesi, che in analisi tecnica è quasi una variabile irrealizzabile. Che sia anche questa la volta della reazione? Tutto è ammesso. L’unica cosa che mi sento di dire è che una sequenza di perforazioni della media a 200 così come ci sono state negli ultimi due anni, non è proprio un sintomo di un mercato strutturalmente sano, al quale dovrebbero partecipare flussi e deflussi di liquidità la cui costanza non dovrebbe limitarsi ad un mese o poco più. Spesso ho fatto presente che la bassa direzionalità degli indici azionari era il frutto del deleverage riveniente dal post-Lehman. Non è un caso quindi che proprio nelle fasi più acute di ottimismo o di pessimismo l’indice abbia trovato gli spunti per fare reazioni contrarie significative.
Ma adesso abbiamo alle porte il problema GROSSO (che poteva essere risolto quando era piccolo) della Grecia, come se questo fosse l’unico, visto l’Irlanda il Portogallo e l’anemica crescita Usa ben al di sotto di quelle che erano state le premesse di qualche mese fa.
Se guardo anche l’indice di Momentum a 200 gg devo riscontrare un ritorno (per la seconda volta in un mese, quasi come se fosse una conferma) nella zona negativa. Anche sugli indicatori settimanali non abbiamo segnali incoraggianti, in quanto il Macd sta convergendo in zona ribassista, mentre è ancora ben presente l’assenza di direzionalità, sintomo questo di un mercato ancora laterale nel lungo periodo.
Guardando ai settori osservo una situazione di debolezza per i seguenti: bancari, risorse di base, media, oil e assicurativi. Insomma, i settori che stentano sono sempre più. Che ci si appresti ad affrontare una nuova double dip? Siete invitati a contribuire per ricevere le proiezioni che invierò il 30, visto che questo sarà un tema che affronterò.


Siete invitati a seguire un pò di pubblicità su questo blog se volete sostenermi. Per chi contribuirà direttamente sarà inserito nella mia mail list per le proiezioni del terzo trimestre che invierò in data 30 giugno

Categories: Anali Tecnica, FTMIB

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