MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Portogallo, Grecia e Irlanda complessivamente non arrivano alla metà del Pil della Spagna. Per le loro dimensioni non rappresentano quindi una minaccia per l’intero sistema monetario europeo, se non fosse per il fatto del debito privato e dell’esposizione bancaria nei loro confronti.
Nasce da qui l’esigenza di nuovi stress test per le banche, i quali dovrebero essere anticipati da ingenti ricapitalizzazioni, al fine di non deludere la fiducia nel sistema.
A mio avviso questa è una mossa che anticipa a breve la ristrutturazione del debito per i tre paesi succitati. Il tutto accadrà entro la fine del corrente anno, ogni ritardo non rappresenterà altro che un’occasione perduta per tutto il sistema.
Non credo a piani di aiuti accompagnati da cure da cavallo. Lo dimostrano i risultati ottenuti dalla Grecia o dall’Irlanda negli ultimi dodici mesi. Quello che leggiamo in questi giorni sono solo chiacchere utili a calmare i mercati, in attesa di una ricapitalizzazione bancaria in grado di reggere l’urto.
Se invece i programmi di aiuti paventati fossero la realtà nei prossimi dieci mesi, ci troveremmo nel più grande caso della storia di strozzinaggio sovrano.
Una ristrutturazione di alcuni debiti sovrani non farebbero altro che giocare in favore di una migliore redistribuzione della ricchezza. I detentori di bond greci, irlandesi, portoghesi ed altro non sono certo coloro che non arrivano a fine mese con il loro stipendio. Purtroppo gli aiuti, e quindi una non ristrutturazione, ricadrebbe inevitabilmente su questa classe più debole.
Se questa è l’Europa ben vengano i default e il non rispetto dei parametri.
Una ritrutturazione dei debiti sarebbe una dimostrazione di solidarietà, di voler crescere insieme, di salvaguardare i più deboli e soprattutto di porre delle basi solide sotto il profilo economico, sociale ed etico. I programmi di risanamento fin qui visti non sono altro che strumenti utili ad ampliare lo squilibrio sociale e ad alimentare le inevitabili tensioni.
L’alternativa? Fine dell’Euro e ritorno alle monete di un tempo.

Categories: bce, Crisi Euro, Grecia, QE

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    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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