MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’altra sera ho risentito dopo tanto tempo, un amico che lavora nel settore informatico. Sono rimasto sorpreso, quando mi ha detto che la sua attività principale è attualmente, quella di formare il personale delle catene di distribuzione come Euronics o Media World sui prodotti Apple. In tutta sincerità, gli ho domandato se fosse davvero indispensabile comprare un Mac o un iPhone. “Indispensabile?” Ha esordito con la sua risposta. “Direi divertente o più semplice, ma per chi svolge una professione a stretto contatto con il computer suggerisco altri strumenti, meglio compatibili con tutto il mondo delle applicazioni”.
Io non credo che Apple con i suoi iPhone, MacBook, iPad etc etc sia una bufala, ma qualche volta sarebbe doveroso fermarsi per un attimo a pensare quale sia il peso del valore tecnologico e quale invece quello trendi di questi prodotti.
Certo è che avere una mela appiccicata sul retro del computer fa già sentire un gradino sopra gli altri (anche se ormai questi sembrano diventati la minoranza). Un pò come sfilare per le strade con una bella Bmw X6 o un’Audi Q8, anzichè farlo con una macchina coreana il cui costo è inferiore del 50%.
Sicuramente Apple, e questo è fuori di dubbio, ha il merito di aver trasmesso come nessuno prima aveva mai fatto, il valore del brand in campo tecnologico, ottimizzando le potenzialità reddituali derivanti da ogni singolo utente. Per questo basti pensare al fatto, che il 90% delle applicazioni devono passare da prodotti/servizi rigorosamente Apple e per lo più a pagamento. In sostanza un cicuito chiuso.
Una delle principali vittime, di questa rivoluzione, nel campo dei consumi di apparecchi tecnologici, è stata sicuramente Nokia.
Qui sotto riporto i grafici delle due società, in quanto dagli stessi possiamo esattamente capire quali siano stati gli effetti in termini economici.
Fino a che il 10 settembre Nokia ha deciso di nominare per la prima volta nella sua storia un Ceo che non fosse finlandese: il sig. Stephen Elop, capo della divisione business di Microsoft.
Il mercato degli smartphone è fra i più floridi, con una crescita del 15% nel 2009 (anno horribilis), nel quale sono stati immessi sul mercato oltre 170 milioni di telefonini. Sempre nel 2009 Nokia deteneva il primato, con 67 mln di telefonini venduti (+11%), mentre Apple sfiorava i 20 mln, ma la cui crescita rispetto al precedente anno superava l’80%.
Per valutare le potenzialità qualitative di una società tecnologica, una voce su cui fare affidamento è la quantità di denaro speso in ricerca, ebbene:
Nokia negli ultimi dodici mesi ha speso in ricerca la bellezza di 6,8 mld di dollari, pari al 17% del fatturato, contro 1 mld di Research in Motion (6% del fatturato) e 1,2 mld di Apple (2,7% del fatturato).
Di Nokia pertanto si potrà dire tutto, che ha sbagliato la strategia commerciale, che non ha saputo cogliere le esigenze di alcuni utenti etc etc, ma non certo che sia sprovveduta sotto il profilo dell’evoluzione tecnologica. A mio modestissimo parere, direi addirittura che è una spanna davanti a tutti. Il sistema operativo utilizzato da Nokia è il Symbian (del quale è proprietaria assoluta), mentre i concorrenti Apple e Google utilizzano rispettivamente il sistema Ios e Android. Il sistema utilizzato da Nokia oltre ad essere più testato sembra essere più malleabile, evolutivamente parlando. Symbian rappresenta oltre il 50% del mercato, anche se alcune società come Samsung hanno sposato la causa Android, scommettendo su un futuro successo dello stesso.
E’ evidente che Nokia non ha saputo sfruttare al meglio il suo potenziale, come è altrettanto vero che tutto ciò, ha spinto la società a ricercare un personaggio del calibro di Stephen Elop.
Analizzare il bilancio di Nokia non è cosa semplice, in quanto numerosi fattori incidono sul futuro della società. Dall’obsolescenza del magazzino (meno incisiva in periodi di inflazione e alti consumi), all’evoluzione dei prodotti immessi sul mercato. Ma vediamo un pò di numeri.
La società nel 2009 ha fatturato circa 58 mld di dollari contro i 42,9 mld di Apple (che ha guadagnato ben 8,2 mld), conseguendo un utile netto di 1,278 mld di dollari. I dividendi distribuiti invece sono stati ben 2,218 mld di dollari, in quanto la società ha potuto attingere a riserve derivanti da utili precedenti. La politica dei dividendi pertanto è piuttosto generosa, ma non folle. La capitalizzazione di borsa di Nokia ammonta a 41 contro i 287 mld di Apple.
Direi che la borsa in questo momento, non sta facendo sconti sulla valutazione di Apple, mentre su Nokia sta vedendo il bicchiere piuttosto mezzo vuoto. Questo è il primo giudizio che mi viene di dare, anche se ripeto, i fattori che potranno incidere sul futuro sono numerosi. Tuttavia in passato Nokia ha sempre dimostrato di saper ritornare alla carica, mantenendo le sue quote di mercato al di sopra del 30%. I punti sulla quale si dovrà focalizzare la società saranno principalmente i seguenti:
Aumento dei margini e interpretazione delle esigenze commerciali.
I punti di forza sono da individuare nella ricerca e nella buona poitica dei dividendi.
Questo dovrebbe bastare per una piccola scommesa in ottica di lungo periodo, tenuto conto anche della volatilità molto alta, in particolar modo nelle giornate post dati trimestrali.
Categories: Analisi Titoli

8 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Nokia dovrebbe sostituire il suo sistema operativo Synbian con MeeGo basato su Linux in accordo anche con Intel, andando in diretta competizione con Android

  2. Anonymous ha detto:

    Andrea, non ti sembra che l'attesa per questo Qe2 stia facendo lievitare esageratamente le borse staccandole sempre più dalla realtà? Anche l'oro sembra voler fermarsi e il dollaro non vuole perdere 1/40. Hai qualche supporto da tener in massima attenzione? Più debito, più rialzo? Grazie. Luciano

  3. andrea ha detto:

    Staccarsi dalla realtà? Direi proprio di no. La realtà per me è l'oro e se guardo lo SP500 in oro la situazione descritta è tutt'altro che rosea. Piuttosto la mia riflessione è come si possa ancora pensare di comprare reddito fisso ossia investire sui debiti degli stati. Capisco perfettamente che la situazione è difficile per tutti, soprattutto quando si tratta di formulare analisi o

  4. Anonymous ha detto:

    E anche oggi il nostro indice impazza.<br />Riflette esattamente il nostro pieno sviluppo economico.<br /><br />Se è così adesso, non voglio pensare a quando ci sarà il QE2.<br /><br />Comunque d&#39;accordo con Andrea.<br /><br />E se il QE2 non fosse benvoluto dai mercati?<br />Flusso monetario con iperinflazione e crollo dovuto allo sgonfiamento degli indici?<br /><br />Se fosse ben accettato

  5. andrea ha detto:

    certo che ti saluto

  6. Anonymous ha detto:

    io concordo con Andrea nel dire : La realtà per me è l&#39;oro e se guardo lo SP500 in oro la situazione descritta è tutt&#39;altro che rosea. ma concordo anche con Pablo ed altri col dire che siamo prossimi ad un grosso ribasso degli indici: ci sara qe2, avranno tutto l&#39;interesse a far salire gli indici,ma la verità è che ci sono sempre meno soldi nelle tasche della gente e non c&#39;è

  7. Anonymous ha detto:

    A guardare come vanno le borse oggi, che discorsi escono dalla fed(forse un qe2 limitato) e i persistenti problemi sull&#39;immobiliare, secondo me Andrea dovresti credere di più in te stesso e nelle tue impeccabili e svizzere analisi tecniche – vedi barriera eurostoxx a 2850 e oro a 1380. Magari è l&#39;ultimo &quot;cantino&quot; del cigno per i ribassisti, ma in cuor mio non lo credo,anzi ora

  8. the hawk ha detto:

    A occhio la situazione tecnica mi dice: Correzione e non inversione…..Credo che i settori più a rischio siano le banche. <br />Dax sopra 5350 da diversi giorni. Situazione indici quindi molto contrastata. <br />Bassa direzionalità. La scelta dei titoli in questa fase credo sia determinante.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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