MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Di una cosa sono certo: che il Dollaro fosse un calesse vi avevo avvisato (altro che moneta rifugio) già da tempo, contrariamente a quanto “pompato” dai gestori più accreditati. Leggo venerdì ad esempio che Carmignac è uscito dal biglietto verde, dopo mesi di convinzione contraria all’Euro.
Il Premier cinese, in visita ad Atene, ha dichiarato che la Grecia è il paese amico numero uno per quanto riguarda l’Europa, e che darà la sua massima disponibilità ad aiutare il paese, in caso di difficoltà per nuove emissioni, sottolineando inoltre che il piano Ue e Fmi sta funzionando. Il colonialismo cinese quindi prende sempre più campo. Ciò rappresenta un’ulteriore schiaffo a chi ha scommesso contro la moneta unica. I problemi dell’Irlanda a detta dei giornali più autorevoli, sembrano risolvibili, in quanto il governo con un intervento di oltre 30 miliardi in soccorso alle banche, porterà il debito al 100% del Pil, livello che per gli esperti sembra sostenibile, alla luce anche delle future emissioni di bond, che arriveranno solo a partire dal 2011. Non si cita tuttavia, sempre nei giornali autorevoli, il fatto che il fabbisogno di cassa, precedente, è stato soddisfatto unicamente o quasi dagli interventi della Bce.
Nelle ultime settimane inoltre abbiamo visto primi scoppiettii di alcune bolle: materie prime (in particolare agroalimentari) e valute di alcuni paesi emergenti. Queste ultime sembrano volute dai paesi interessati, i quali si stanno indebitando per frenare la svalutazione selvaggia del Dollaro. Gli effetti ad un mese di quegli investitori obbligazionari, che avevano puntato sulla disfatta dell’Euro, anche in quel caso sono stati a dir poco devastanti. Si va da perdite comprese tra il 2 e il 3,5 percento, che per un obbligazionario non è poco.
In ogni caso una cosa è certa: gli Stati Uniti stanno dando vita ad una svalutazione di quelle “toste”…..alla faccia di quelli che sostenevano una perdita graduale del cambio, come elemento utile per la crescita mondiale.
In questo blog…..da qualcuno ritenuto, scarso di argomenti (per me questo non è un lavoro ma un divertimento e uno strumento per sfogare ogni tanto qualche riflessione) vi pregherei di leggere fra le etichette alla voce “protezionismo”………cioè quella voce considerata una bestemmia (niente ha a che vedere con le barzellette) in economia.
Ebbene, in questi giorni, i più attenti, avranno letto che qualcosa sta cambiando.
Riporto quanto scritto da Finanza in Chiaro: “Il Congresso americano compie un passo importante per mettere pressione sulla Cina per lo yuan: mentre Pechino si impegna ad aumentare la flessibilità della propria moneta e il presidente Barack Obama continua a etichettarla come “sottovalutata”, la Camera dà il via libera a un progresso di legge che consente all’amministrazione americana di imporre sanzioni commerciali alla Cina per lo yuan sottovalutato. La misura è passata con 348 voti a favore e 79 contrari, con 99 repubblicani che hanno votato insieme ai democratici”.
Avete capito bene: gli Stati Uniti si stanno preparando alla guerra commerciale, al protezionismo e nel frattempo svalutano il Dollaro………….e delle future emissioni? Chissenefrega, tanto ci penserà la Fed nella peggiore delle ipotesi, visto che il debito Usa è più un problema di altri che dell’aministrazione Obama.
Personalmente condivido questa mossa, non fosse altro che per combattere la globalizzazione selvaggia. L’unico problema casomai, sarà per la nostra Europa, che forse potrebbe pagare più di ogni altra gli effetti di una guerra commerciale, tenuto conto della nostra eterogeneità politica e sociale.
Sconvolgimenti valutari, come quelli a cui stiamo assistendo (siamo ancora agli inizi, visto che il bello arriverà sopra 1,40) non hanno mai portato nell’immediato a una stabilità dei mercati azionari. Questi, da un punto di vista tecnico sia di breve che di lungo danno spazio ad ogni tipo di fantasia, ragione per la quale è inutile cercare a tutti i costi di estrapolare probabili tendenze future. Posso solo dire che sul breve vi sono segnali di cedimento, mentre sul lungo qualcosa sembra migliorata, ma vi assicuro che è insufficiente per commentare un mercato la cui direzionalità è a terra da molti giorni. Una cosa è certa, questa sarà destinata a risvegliarsi prima o poi, ragione per la quale il consiglio è quello di non assumere rischi particolari.
Ai più desidorosi di sapere, consiglio di leggere il protezionismo ai tempi della grande crisi e i successivi effetti, sulla classe media. Vi rimando poi a questo link che tratta l’argomento diebrucke. La storia come sempre non si ripete, ma si somiglia.
Una buona domenica a tutti, in particolar modo a coloro che contribuiranno al blog………grazie

3 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Senza far pronostici, giustamente, però, tenendo conto di debiti e protezionismo, se "la storia non si ripete, ma si somiglia" sembra che fino alla fine del PROSSIMO anno è quasi evidente un livello degli indici azionari di molto più basso dall'attuale (almeno rapportando ogni giusto commento e post alla situazione disastrosa e similare del 29). Chiedo lumi in merito (da chiunque

  2. alefederico ha detto:

    Ottimi consigli ed ottimo post. Buona domenica anche a te!

  3. Questo cambiamento dell'ottica valutaria statunitense, non fa altro che accrescere le tensioni economiche mondiali, aumentando le incertezze degli operatori. Sicuramente il comportamento cinese in materia valutaria è opinabile. Se il tutto però lo guardiamo dalla prospettiva cinese, si riesce a comprendere come Pechino abbia un non tanto nascosto timore del debito USA, essendo loro stessi in

  • Nassim Taleb

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