MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’ossido di diazoto, noto anche come gas esilarante, fu scoperto da Joseph Priestley nel 1772. Humphry Davy fu il primo a sperimentarlo scoprendo così che l’ossido di diazoto attenuava considerevolmente la sensazione del dolore fino a portarlo addirittura a stati di euforia. A Bernanke non possiamo insegnare assolutamente niente, in tema di stupefacenti, intendiamo, sempre finanziariamente parlando. Dopo la morfina a go go somministrata tuttora, si prova adesso a distrarre il paziente dal dolore, attraverso una sostanza che apparentemente non esiste, ma che in realtà è ben presente e i cui effetti non sono secondi alla precedente. Paragono quindi la mossa sul rialzo del tasso ufficiale di sconto al gas esilarante, in quanto con una mano si mostra il bastone, mentre con l’altra si spruzza il gas necessario a dimostrare che i mercati sono maturi per digerire qualsiasi mossa di exit-strategy in quanto guariti dalle cure da cavallo dei mesi scorsi. Giusto quindi considerare che i problemi siano per il momento rimasti alle nostre spalle? Ovviamente i pericoli e le problematiche di fondo non sono scomparse, ma i gli operatori finanziari sembrano distrarsi positivamente con il gas somministrato. La decisione della Fed, ad esempio, di elevare il tasso di sconto allo 0,75 in seduta straordinaria, ha legittimato il fatto che i fed fund (principali tassi di riferimento dell’interbancario) rimarranno bassi per lungo tempo (fino a novembre-dicembre 2010), sentite anche le rassicurazioni di Bernake, cosicchè i mercati hanno pensato bene di dimenticare i deficit statali e la zavorra del settore immobiliare, lasciando pieno campo ai sistemi computerizzati delle grosse banche, che si sono messi a comprare secondo i soliti meccanismi visti fino a inizio gennaio. Potrei dire che i dati della settimana appena terminata non mi hanno entusiasmato più di tanto: i prezzi al consumo hanno visto un rialzo dello 0,2 contro un’impennata di quelli alla produzione, saliti dell’1,4. Questo significa in sostanza perdita di margine per le aziende, le quali non riescono a trasferire sul consumatore finale l’aumento per produrre un bene. Il superindice, che è un aggregato di più variabili in prospettiva futura è salito dello 0,3 contro attese di 0,5. La produzione invece ha segnato un rialzo dello 0,9 percento a testimonianza che la crescita in corso sta riguardando soprattutto la ricostituzione delle scorte. Potrei parlare del mercato immobiliare, che ovviamente sta ancora annaspando a causa dei problemi legati alle insolvenze che rimangono a livelli estremamente preoccupanti e il cui futuro non sembra migliorare, visto che a mesi inizieranno gli effetti derivanti dagli Arms (mutui sui quali l’acquirente pagava fino ad oggi solo una parte di interessi nella speranza che il valore della casa aumentasse nel tempo). Secondo alcuni esperti infatti, proprio questi mutui potrebbero rivelarsi dei veri e propri macigni per le banche e per il settore in generale, in quanto il valore delle case sarebbe largamente inferiore al debito contratto e tale da scoraggiare il proprietario a continuare a pagare le rate. Potrei parlare ancora dell’occupazione, con i sussidi risaliti a oltre 470 mila unità in quanto mi fa essere largamente sfiduciato, riguardo alla sostenibilità di una domanda privata, fino ad oggi ben incentivata dallo Stato. I consumi, che incidono per oltre il 70% del Pil, a mio modestissimo parere saranno destinati a diminuire ben più velocemente di quanto si possa pensare, proprio in considerazione del venir meno degli incentivi e dei problemi legati all’occupazione e all’immobiliare. Ma questa è un’altra storia e provo una volta tanto ad inalare anch’io un pò di gas esilarante. Prima di farlo però voglio per un attimo riflettere su due cose che in questa settimana si sono verificate: la prima ovviamente è il tasso di sconto (che non sono i ben più importanti fed fund), l’altra invece è l’annuncio del FMI di voler vendere sul mercato 191,3 tonnellate d’oro anche se in modo graduale. Le due notizie sono uscite nel raggio di una giornata e ciò mi fa sorgere qualche sospetto sul fatto che si voglia prima di tutto calmierare il prezzo del metallo giallo, il cui valore, come sappiamo, è inversamente proporzionale alla moneta. Leggo questa mattina che la Cina ha smesso di comprare da tempo (ma già lo sapevo) T-Bond che rappresentano ad oggi il 30% delle riserve conto il 40% di qualche mese fa. Non ho dubbi quindi su chi sarà compratore di oro, anche se è plausibile assistere all’assenza di offerte di banche centrali che si dichiarino spudoratamente acquirenti. In tal caso il segnale per i mercati sarebbe troppo clamoroso. Mi sembra quindi che con certe mosse si voglia scoraggiare l’acquisto di un bene rifugio come l’oro, visto l’approssimarsi di emissioni colossali di Titoli di Stato americani, che non dovrebbero trovare più il supporto della Fed. L’andamento dell’oro, purtroppo per chi vuole sostenere la validità di una moneta, che sia Dollaro, Euro o Sterlina, è al momento paragonabile al mercato azionario più performante del Mondo, o quasi: il Nasdaq. Se guardo l’oro comparandolo con il resto dei mercati, quest’ultimi sembrano muoversi positivamente di riflesso, accusando comunque maggior debolezza.

Ma respiriamo un pò di ossido di diazoto e guardiamo ai fatti:

In questi giorni vi è stato l’annullamento della figura di inversione segnalata sul Dow Jones nella scorsa settimana, che vedeva nella fascia 10320/10380 il suo punto di rottura. Prosegue la diminuzione di direzionalità nel breve periodo dei mercati azionari, mentre la volatilità più elevata si registra (sempre sul breve) su Spagna, Portogallo e Italia. Sugli indicatori di breve, per tutti i mercati azionari assisto ad un risveglio positivo, il che contrasta con la situazione riflessiva di lungo periodo che dovrebbe ostacolare tentativi di rally sostenuti e duraturi. Anche l’indice italiano, fra i più deboli sembra voler ritornare sopra la media a 200 giorni passante per 21750. Il prossimo ostacolo è indicato a 22700 sul quale muove la media a 21 settimane, fra le più seguite. Fra gli indici più forti vedo sempre il Nasdaq insieme a Brasile, India e Sudafrica. Durante la settimana ho preferito tuttavia sottoporre un’alternativa su un titolo dalle caratteristiche difensive avendo anche un beta molto basso, in quanto la situazione non mi sembra tale da cavalcare con la disinvoltura e superficialità del principiante. Cerco infatti di scegliere là dove il rapporto rendimento/rischio sia il più elevato possibile, conciliando la tecnica con la solidità e prospettive della società in esame. Per quando riguarda l’indice Eurostoxx devo segnalare la rottura al rialzo delle medie a 200 e 21 gg. Le stesse costituiscono rispettivamente i principali supporti a 2715 e 2740, mentre la rottura di 2820 (prima resistenza), darebbe luogo ad un movimento fino a 2860/2880. Le probabilità di raggiungere quest’ultimo livello sono del 50%.
Categories: Senza categoria

8 Responses so far.

  1. daniele ha detto:

    ciao andrea ti faccio sempre i miei più sentiti complimenti.Una domanda diretta e semplice, al di là della tua bella analisi di qualche giorno fa.Ma tu l&#39;oro a 1400$ o magari a 2000$, lo vedi, credi che ci possa arrivare?Non condividi le analisi di fabio gardel di usemlad?<br />grazie mille<br />a domani all&#39;apertura della bisca….

  2. the hawk ha detto:

    Letto, c&#39;è molta verità, non posso negarlo, ma dobbiamo sempre andare con i piedi di piombo

  3. Anonymous ha detto:

    Ciao Andrea. Vedendo uno stoxx a 2860, a quanto vedi il dow ? Tu pensi che i gas esilaranti serviranno a mantenere una situazione come dicevi tra 2850 e 2650 per un bel po&#39; (magari fino a fine anno (così da nn far crollare i mercati) o lo scenario di negatività fino a luglio è alle porte? Nessuno certo può predire il futuro, però i recuperi anche se pilotati sono ogni volta forti e, chissà,

  4. the hawk ha detto:

    In questo momento non credo che ci siano le premesse per optare in favore di nuovi record. La reazione della scorsa settimana mi sembra piuttosto frenetica. Il mercato sembra dividersi in due tronconi: il primo nel quale troviamo bancari e assicurativi la cui debolezza è evidente e tale da rendermi sempre allarmato riguardo alla situazione finanziaria precaria a livello mondiale. Il secondo

  5. Anonymous ha detto:

    Ciao Andrea. Guardando una nota trasmissione su rai tre appena terminata, si discuteva con amici sul fatto appunto di questa &quot;crisi&quot;: ci sono disoccupati?ok; xò i ristoranti sono vuoti?no, anzi; nasce un bimbo: si va a prendere anche passeggini costosi, etc; si spende per il gioco e PER I VIAGGI!! ok, uno lavora in banca, uno all&#39;ulss, altri due in supermercato…Un mio cliente (

  6. Anonymous ha detto:

    Anrea, volevo solo segnalarti sul blog di Benetazzo, l&#39;intervista con la Santanchè, che lo definisce sostanzialmente un catastrofista, mentre lui descriveva quanto è aumentato il debito pubblico e come piccoli imprenditori e famiglie sono costrette ad intaccare i risparmi passati. A presto. Fausto

  7. the hawk ha detto:

    x Edgardo: in Italia la disoccupazione è solo al 9% perchè? In un post ho evidenziato come lo Stato italiano spenda in stipendi pubblici ben il 15% del Pil e il 30% della spesa pubblica. Una follia. Non parliamo poi delle grosse banche, dove spesso mi domando a cosa servono tutti quei dipendenti che stanno negli uffici esclusi al pubblico. Generalmente in un agenzia di trenta persone, cinque

  8. the hawk ha detto:

    Fausto sto leggendo la tua domanda adesso e credo involontariamente di aver risposto in parte riguardo ai risparmi intaccati. Per il resto non mi far parlare di politica, perchè ce ne sarebbe da dire, ma mi fermo qua. Benettazzo, credo sia una persona, oltre che meritevole, anche ben documentata. Generalmente quando si fa la caccia all&#39;untore in questo caso alle persone che mettono in guardia

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

    Il nemico principale dell'investitore è probabile che sia se stesso. B. Graham
  • Siti

     Consulenza Vincente



  • License e Copyright

    Licenza Creative Commons

    Il blog e i relativi post sono distribuiti con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.