MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Se con una bacchetta magica, Germania, Francia e Benelux, potessero ritornare al sistema monetario pre-euro, non esiterebbero ad usarla. Avendo sfruttato a pieno i vantaggi della moneta unica, a spese dei paesi che fino ad allora erano stati aiutati dalla svalutazione, siamo arrivati al punto in cui l’oste ha presentato il conto, in quanto i cosiddetti Piigs sembrano giunti al capolinea. Il problema è che ci vorrebbe proprio una bacchetta dai poteri iper magici, in quanto il sistema bancario dei paesi forti c’è dentro fino a sopra il collo. Nei confronti della Grecia, il sistema bancario francese è esposto per circa 70 mld, mentre quelo tedesco per oltre 30. Anche l’Olanda non è certo messa meglio. Direi pertanto che l’Euro si è rivelato alla lunga un mezzo di autodistruzione, in quanto ha velato per troppo tempo, un rischio di instabilità finanziaria ed economica, sempre ben presente in alcuni paesi caratterizzati da alto debito, scarsa competitività e pesantezza della struttura pubblica. Ecco quindi che, non esistendo, una bacchetta magica, il sistema bancario dei paesi forti ha tutto l’interesse di incamminarsi verso la strada dei salvataggi, visto che quella delle decisioni drastiche, porterebbe ad un chiaro ed inevitabile black out. Da tutto questo posso attendermi un Euro forte? Il Dollaro ritornerà ad essere la moneta rifugio? Stiamo parlando di due sistemi monetari caratterizzati da grossi problemi, legati al sistema bancario, al deficit pubblico, ma soprattutto alle prospettive di crescita economica. Certo è che il sistema americano può vantare di una maggior omogeneità decisionale e di una minor pressione fiscale che offre margini di intervento, per il futuro. Nelle previsioni di inizio anno che questo blog ha offerto avevo indicato nel Dollaro Canadese e nel Franco Svizzero due probabili opportunità. Nelgli ultimi giorni il quadro si va delineando sempre meglio: noto che le banche svizzere sono esposte sulla Grecia per una cifra simile a quella della Francia, il che sballa completamente il rischio se rapportato al pil del paese. Il Chf ha comunque beneficiato ugualmente della debolezza dell’Euro, ma ciò non rappresenta un elemento utile per continuare a credere in una sua rivalutazione, nonostante l’impostazione tecnica sia ad oggi favorevole. La valuta canadese pertanto rappresenta una prima scelta. Il sistema bancario del canada è fra i meno a rischio. Per togliere ogni dubbio riporto un articolo del Sole 24 Ore:

Il Canada segue, nella crescita e nella contrazione – decimale più, decimale meno – gli Stati Uniti e la cosa non sorprende, data l’interdipendenza delle due economie. Come ha fatto allora il sistema bancario canadese a evitare la crisi di quello americano?La risposta è abbastanza semplice: un sistema di regole che funziona. Il tema è noto ai lettori di Mercati e mercanti («Canada e Spagna, perché le banche per ora tengono», 4/3/2009). Ora il dibattito è diventato di grande attualità a sud del confine, dopo un articolo della canadese Christya Freeland sul Financial Times, ripreso nel blog del Nobel Paul Krugman e addirittura da Paul Volcker per tirar l’acqua (un po’ impropriamente) al mulino della sua riforma delle banche Usa. I tre interventi sono serviti al ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty, per farsi bello con i suoi colleghi al G-7 di Iqaluit, fra una gita in slitta e l’altra, e proporre il modello canadese per il resto del mondo.In realtà, diverse delle regole in vigore da tempo per le banche candesi sono già al centro della discussione a livello internazionale, soprattutto nel Financial Stability Board. I pilastri sono sostanzialmente tre: 1) un capitale primario (Tier 1) al 7% fin dal 1999, quindi ben al di sopra dei requisiti di Basilea 2; 2) il 75% di questo è costituito da azioni ordinarie, non da strumenti “ibridi” e, come ha provato la crisi, di dubbia tenuta; 3) il leverage ratio, cioè il rapporto fra indebitamento e attivo, ha un tetto di 20 a 1, ben al di sotto dei livelli toccati dalle banche Usa ed europee, limitando quindi l’uso eccessivo della leva finanziaria. A ciò si aggiunga che il sistema della vigilanza è efficiente, e non frammentato come negli Usa. Per il World Economic Forum, il sistema bancario canadese è il più solido del mondo.La Bank of Canada è fra l’altro uno dei più convinti seguaci dell’inflation targeting, la politica monetaria focalizzata su un obiettivo d’inflazione, che altrove è stata accusata di aver creato i presupposti della crisi ignorando la formazione delle bolle nelle Borse e soprattutto nel mercato immobiliare. Qui non c’è nessuna bolla, ripetono anche in questi giorni a Ottawa, nonostante gli ultimi dati sull’immobiliare, diffusi in settimana, parlino di record di prezzi e di vendite delle case. Molti economisti sono più scettici e ritengono che questa possa essere la vulnerabilità che finirà per mettere a nudo l’hubris delle autorità canadesi.È interessante però notare che, a fronte di questi segnali di rischio potenziale (i mutui per la casa sono la base della redditività delle banche canadesi), sono stati i capi delle cinque grandi banche a chiedere alle autorità di introdurre restrizioni più severe alla concessione dei mutui. Proprio il contrario delle pressioni a suon di lobby delle banche Usa per una deregulation totale nel prologo della crisi e per la resistenza a nuove regole ora. Forse la differenza sta tutta qui. Un banchiere prudente vale più di mille regole. Questa è un pò la conferma di quanto dico da sempre e cioè che bastano poche regole, ma rispettate e fatte rispettare. Inutile teorizzare modelli economici sperimentali (mi è bastato vedere Maastricht e il suo derivato, l’Euro), quando il capitalismo nella sua manifestazione più genuina ha dimostrato di poter sopravvivere difronte a tutti gli altri sistemi poi decaduti.

Ho voluto appositamente analizzare il grafico USD/CAD in quanto parto dal presupposto che contro euro non vi è gara, essendo la nostra moneta debole su tutte le altre. Ebbene, il CAD (Dollaro canadese) sta mostrando i muscoli anche contro il Dollaro Usa. Le medie settimanali stanno assumendo una configurazione favorevole ad una rivalutazione del CAD o quanto meno ad una sua stabilità contro USD. Non troviamo molte emissioni in CAD sul mercato, se non qualche titolo governativo. Il livello di 1,12 la considererei come la resistenza dell’USD, mentre quota 1,02 il supporto principale sotto il quale attendere accelerazioni in favore del Dollaro Canadese. Contro Euro la rivalutazione da inizio anno è già del 5%, mentre nel 2009 l’apprezzamento è stato del 12% circa. I segnali in favore della valuta canadese sul lungo sono inequivocabili. L’area di 1,50/1,52 sembra sulla via dell’abbandono, mentre il test più importante a mio parere potrebbe avvenire sul livello di 1,35.
Allego qui sotto un altro articolo del Sole 24 Ore: buona lettura. La qualità, la qualità ricordate questa parola.
Categories: banche, Crisi Euro, Scenari, valute

13 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Quindi, in pratica, se nn sbaglio, uscire da bei in chf e comprarne in cad e comprare anche un po' di etf oro ? Luciano

  2. Anonymous ha detto:

    (AGI) – Dubai, 14 feb. – Dubai World intende avanzare a aprile due nuove proposte ai suoi creditori sulla ristrutturazione di 26 miliardi di dollari di debiti. Lo rivela l'agenzia Dow Jones. La prima prevede di dare la garanzia sovrana sul rimborso del 60% dei debiti in 7 anni, la seconda di rimborsare tutto ai creditori, ma senza garanzia sovrana del governo. Un portavoce di Dubai smentisce

  3. Anonymous ha detto:

    LA CRISI GRECA STA ARRIVANDO IN AMERICA<br />di Nial Ferguson<br />Sarebbe un grave errore assumere che la crisi dei debiti sovrani che si sta dispiegando rimarra&#39; confinata alle economie piu&#39; deboli dell&#39;eurozona. Perche&#39; questo e&#39; piu&#39; che un mero problema Mediterraneo.

  4. Anonymous ha detto:

    60 MILIARDI CI COSTA LA LORO CORRUZIONE<br />di Peter Gomez <br />Che il vero problema del paese siano le tangenti e il malaffare lo hanno detto un po’ tutti. Dal 55° posto nel mondo l’Italia è scivolata al 63°, dopo Botswana, Namibia e Malaysia. Trionfa la repubblica delle mazzette. Ecco i nomi.

  5. Anonymous ha detto:

    EURO: JUNCKER LANCIA L&#39;ALLARME SULLA &quot;DERIVA&quot; DELLE ECONOMIE UE<br />di WSI-AGI<br />&quot;Un&#39;unione monetaria non puo&#39; durare a lungo se le attuali divergenze nei conti pubblici diventeranno troppo grandi&quot;. Le bugie di Bonaiuti (presidenza del Consiglio): &quot;l&#39;Italia e&#39; fuori dalla crisi&quot;. E Draghi si dissocia.

  6. the hawk ha detto:

    Dubai ritornerà a chedere di contrattare i propri debiti. Almeno loro hanno il buon senso di rivedere le cose. In Europa credo che si faccia affidamento ancora una volta al potere mediatico di far vedere che tutto è sotto controllo, con riunioni che non servono a niente, mentre non si va a colpire il male nei punti giusti per eliminarlo. Io ho solo indicato alcune alternative in un Mondo ormai

  7. zio tom ha detto:

    Buongiorno,ottima analisi pensa te il Canada &quot;una casetta in canada&#39;&quot;,35 anni fa&#39; alla mia famiglia numerosa a nostro padre ci era stato proposto di lasciare l&#39;Italia e andare in questa terra vergine e piena di opportunita&#39; con un investimento iniziale di 480.000.000 di vecchie lire il governo ci metteva a disposizione un terreno pari a una citta&#39; e provincia,

  8. Anonymous ha detto:

    (ASCA-MarketNews) – Washington, 16 feb – Le riserve bancarie in eccesso stanno creando &#39;&#39;potenziali pericoli inflazionistici&#39;&#39; nel caso la Fed non dovesse fare &#39;&#39;le scelte giuste di politica monetaria&#39;&#39;, cosi Naranyana Kocherlakota, presidente Federal Reserve di Minneapolis. Kocherlakota torna dunque sul tema gia&#39; sollevato la settimana scorsa da Ben Bernanke,

  9. PETRSALVATORE ha detto:

    abbiamo inserito il vostro blog nel nostro elenco personale blog e nel seguente articolo (hhttp://petsalvatore.blogspot.com/2010/02/2-nuovi-blog-nellelenco-personale.html), dato che ci sembra interessante il vostro punto di vista. Complimenti!

  10. the hawk ha detto:

    grazie molto gentili.<br />Ricambierò

  11. the hawk ha detto:

    Per quanto riguarda l&#39;inflazione: che le banche avesse quella mole di riserve lo si sapeva. In teoria la Fed dovrebbe ritirare tali riserve, in pratica toglierebbe ossigeno alle banche che hanno ceduto titoli tossici. Tra il dire e il fare quindi……mi sa che una buona parte la faranno circolare sul sistema elevando il target di inflazione come richesto dal FMI.

  12. Anonymous ha detto:

    Ritieni, dunque, rileggendo le ultime analisi che hai fatto e l&#39;attuale movimento dei mercati, specie americano, che le mani forti vogliono far ritornare a salire gli stessi? lo spazio di 24 ore e si dice che la crisi greca si è attenuata (vedi dollaro usa e canadese- le borse usa in pompamagna…)….forse si vuole puntare ad un movimento laterale,con minimi già toccati????? Francesco

  13. the hawk ha detto:

    Per quanto riguarda le borse mi sembra di aver dato punti piuttosto precisi: 10320/10380 del Dow Jones. Sopra quel livello si arresta la tendenza negativa di breve. Sulle valute in particolar modo il canadese credo che necessitasse di una pausa, ma la tendenza e i fondamentali mi sembrano piuttosto chiari. In conclusione ricordiamoci che sul lungo la direzionalità dei mercati azionari è ancora

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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