MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

La settimana sta per concludersi, mentre la processione dei dati è solo all’inizio, visto che oggi sarà pubblicato il Pil del quarto trimestre, che ovviamente sarà rivisto successivamente nell’indifferenza totale del mercato. L’attesa comunque è per un +4,6 ma secondo i preliminari dovremmo assistere ad un risultato superiore. Per non parlare della prossima, quando venerdì 5 febbraio sarà pubblicato il tasso di disoccupazione. Questa volta vedo che le attese sono per una creazione di nuovi posti di 50 mila unità. Chissà però se a quella data il mercato arriverà con le ossa rotte oppure in splendida forma, questo non è dato a sapersi, altrimenti non sarei qui a farmi un “mazzo tanto” per scrivere o meglio descrivere la situazione che stiamo attraversando. Intanto per quanto riguarda il mercato immobiliare spero di aver fatto una descrizione piuttosto chiara (se manca qualcosa fatemelo presente) anche se dovrei aggiungere che il tasso di insolvenza dei mutui è aumentato nel mese di dicembre. Le banche, parallelamente, per la concessione degli stessi richiedono sempre maggiori requisiti a coloro che vogliono acquistare una casa senza cash, impaurite dall’esperienze passate. Lascio a voi pensare quale possa essere la domanda in futuro sul settore immobiliare. Ci buttiamo in mano ai fondi sovrani? Non credo. Il dato sugli ordini dei beni durevoli, mette in risalto il fatto che l’economia cresce lentamente e ben al di sotto delle aspettative dei mercati azionari, che stavano puntando su una ripresa a V. Ricordo perfettamente che in economia, una ripresa sana arriva quando vi è una spinta propulsiva degli acquisti di beni durevoli o meglio di investimenti mirati alla produzione o alla creazione di valore nel tempo. In questi mesi si è visto comprare tante macchine, grazie agli incentivi, tante case, grazie agli incentivi e tanti futili oggetti con sconti anche superiori al 50%, magari sulla scia dell’ottimismo mediatico che abbiamo respirato fino a ieri, ma di acquisti di beni di investimento direi troppa poca cosa. Potrei ironicamente dire che, quel prezioso potenziale investimento, che poteva servire, è stato sbattutto per la strada (visto che si produce nella tanto amata Cina, ma si deve vendere in Usa o Europa) con una lettera in mano per andare a chiedere un sussidio statale, che ovviamente oltre a non consentire di vivere dignitosamente, grava sul contribuente. La casa automobilistica torinese quella per intenderci, che produce la 500 in Polonia, visto che è all’avanguardia, cerca di copiare perfettamente il modello americano. Devo ammonire del fatto, però, che se il mercato dell’auto in Italia, fosse ripartito più equamente come negli altri paesi, a mio parere un problema Fiat non esisterebbe nemmeno.

E adesso vi parlerò un pò di analisi tecnica dicendovi subito che non voglio assolutamente passare per pazzo. La mia non è una previsione, diciamo piuttosto uno “stress-test” al fine di non…………vabbè questo ve lo dirò se mi arriva qualche donazione, altrimenti me lo tengo per me. Al momento non dobbiamo preoccuparci, o meglio, l’indice Eurostoxx ha raggiunto il primo obiettivo di 2750, chiudendo a 2737, ma rimane pur sempre la media a 200 gg che è situata a 2690. Ieri mattina avevo messo in risalto il fatto che il settore bancario si trovava in una fase ribassista più avanzata, muovendo ben al di sotto dell’importantissima media. Prima di tutto vorrei segnalare la rottura dell’indice Cac40 (grafico a fianco) del trend rialzista di medio periodo che a mio parere era uno dei più perfetti e che ancora rappresentava qualche spiraglio di speranza in favore di una ripresa. Ancora ad oggi non troviamo nessun indice sotto la media a 200 salvo Italia e Spagna che con il ribasso di ieri si sono perfettamente appoggiate sulla stessa. Quindi ribadisco l’importanza del supporto 21400 indice FTSE40 e 10700 indice IBEX. La direzionalità di trend ribassista è particolarmente definita in quest’ultimo, ma anche l’Italia non è da meno. Pertanto questo indicatore al momento ci dice di non scommettere su un’inversione rialzista, nonostante il raggiungimento di alcuni target. Da un punto di vista operativo suggerisco che ogni tanto qualche minimo gain va concretizzato mentre è deleterio operare da hedge senza cuore e senza cervello, magari incrementando le posizioni vincenti sulle rotture e trovandosi impreparati al primo starnuto contrario. Fra i titoli italiani spicca la rottura di Eni, Fiat, Intesa e Mediolanum. Questi vanno ad aggiungersi ai già tartassati bancari e cementieri. Per oggi ho scritto anche troppo, visto zero donazioni, e vi lascio con un simpatico motivo di Carmen Consoli.
RIFLESSIONE: dopo titoli trionfalistici ai telegiornali su ripresa economica (drogata ovviamente) e decollo delle borse (+0,8 quando andava bene) ad oggi, con gli indici a -7% da inizio anno, non sento parlare di borsa nemmeno nei titoli di coda. “Un sarà mika che sono in mala fede o che c’è ordini di scuderia per non creare il panico di un anno fa”? Negli ultimi mesi intanto la raccolta dei fondi è andata oltre le più rosee previsioni……………siamo ancora alle solite, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Un motivo in più per scrivere e leggere sui blog.

2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Il momento è sicuramente delicato; se c'era un barlume comunque di speranza per i rialzisti, guarda come lo S&P500 sta rompendo anche i 1085 che dicevi….. Fausto

  2. Anonymous ha detto:

    un titolo che prendevi in esame e che non ha fatto proprio male in quest&#39;ultimo anno è TJX. <br />grazie per tutti gli aggiornamenti giornalieri assolutamente precisi e profittevoli.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

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