MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In un contesto di bassa direzionalità il supporto di 2930 dell’Eurostoxx ha respinto ulteriori tentativi ribassisti. Sia questo indice che il Dax rimontano sopra alla media a 21 giorni, situata rispettivamente a quota 2970 e 5965, in presenza di indicatori comunque in posizione riflessiva. A stimolare i mercati sembrano essere state le notizie di alcune trimestrali come quella di Citigroup, che ha fatto scattare qualche ricopertura, ma soprattutto Apple e titoli della sanità, dopo alcuni giudizi positivi. Nella totale indifferenza invece i dati europei, con l’indice Zew sceso a 47 contro attese di 50 e l’inflazione in GB in rialzo. In ogni caso, una giornata da dimenticare è quasi certamente per l’Euro, debole su tutti i fronti. In particolare contro Dollaro è sceso più volte sotto l’importante supporto di 1,4280 sul quale muove la media a 200 gg. Se guardiamo gli altri cross la debolezza si evidenzia anche contro Sterlina che è tutto dire. Certamente la nostra moneta risente delle incertezze legate alla Grecia. Recuperi significativi in questi giorni si sono visti anche da parte del fiorino Ungherese la cui situazione non è certamente al top. Cosa si nasconde dietro questa debolezza dell’Euro? Si nasconde il fatto, a mio parere, che negli anni passati la valuta europea è stata troppo sopravvalutata, in particolar modo da quelle banche centrali, che forse troppo presto hanno deciso di considerarla alla stregua di un bene rifugio. Pertanto sono bastate queste prime gravi difficoltà per iniziare a valutare la nostra valuta secondo criteri di rischio fino ad oggi più comuni al Dollaro o alla Sterlina. Escluderei a priori l’uscita di un paese dall’Unione, in quanto i primi a farne le spese sarebbero proprio quelli che rimarrebbero al suo interno. Non ne parliamo invece di Euro a due velocità in quanto il risultato sarebbe forse peggiore della prima ipotesi. L’unica soluzione, nel caso di un peggioramento della situazione greca sarebbe nè più e nemmeno una rinegoziazione del debito e in tal caso tutti sarebbero felici e contenti, ovviamente a parte qualche istituzione esposta nei Cds. In questo caso ripartirebbe la solita musica di un anno fa, ma ripeto, sarebbe il male minore. Ad oggi però tutto sembra sotto controllo a sentire le numerose dichiarazioni dei maggiori esponenti. Perfino il governatore della banca centrale tedesca si espresso con maggior fiducia rispetto a qualche mese fa. La gara dell’ottimismo continua e noi qui ad osservare l’evoluzione delle cose. Nel frattempo qualche Chf non lo trascurerei visto che la direzionalità del trend ha superato i livelli degli ultimi due anni. Forse la Svizzera in questo contesto sembra la meno problematica a parte qualche banca, ma chi non ha peccato scagli la prima pietra.
Darei piuttosto risalto all’esito elettorale del Massachusets con le quali si conferma la perdita di consensi dell’amministrazione democratica. Questo dovrebbe essere un ulteriore incentivo per Obama nel prendere decisioni finalmente più popolari. Non è un caso, quindi, la proposta di tassare il sistema bancario.
L’altro giorno, riferendomi al mercato cinese, vi sottolineavo come la situazione creditizia ricalcasse quella già vista in Usa ed Europa fino al 2007. E’ notizia di questa mattina l’imput della Banca centrale cinese agli istituti di frenare i prestiti al fine di evitare una bolla inflazionistica.

Trimestrali più significative del 19 gennaio 2010

CITIGROUP: registra una perdita di 7,6 mld. Se escludiamo la perdita accantonata per la restituzione del Tarp i risultati sono sostanzialmente in linea con quelli degli analisti. Credo che dare giudizi sui risultati delle banche ad oggi sia una delle cose più difficili al Mondo. In ogni caso l’area più sofferente è quella dei mutui, mentre per quanto riguarda le carte di credito si registra un lieve miglioramento dovuto principalmente all’area asiatica, nella quale il tasso di insolvenza è diminuito. Personalmente non ci trovo niente di positivo. La società muove sul filo del rasoio, mentre la leva mi sembra ancora troppo elevata. Dopo questi risultati il titolo ha chiuso con un rialzo di oltre il 3%. Per domani parla Bank of America, Wells Fargo e Morgan Stanley e quindi sarà un altro giorno.

IBM: utili a 4,8 mld pari a 3,59$ per azione nel quarto trimestre contro stime di 3,47. I ricavi salgono a 27,23 mld contro i 27 dello stesso periodo del 2008, poco superiori alle attese. La società per il 2010 si attende un utile di 11 dollaro contro le attese di 10,88. I risultati in questo caso mi sembrano buoni, o meglio, la società non sembra affatto cara a questi prezzi.

CSX: società di trasporto ferroviario quotata al Nyse riporta in linea con le attese con utili in calo da 92 cents per azione a 77 cents. Il fatturato è sotto le attese a 2,3 mld contro 2,4 mld. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il calo del giro di affari è del 13%. Questo la dice lunga su come le attività del trasporto (settore ciclico) siano ancora in depressione.
Categories: Crisi Euro, Dax, Grecia, stoxx50, valute

3 Responses so far.

  1. the hawk ha detto:

    Euro sotto pressione o meglio Dollaro forte. Eurostoxx sotto 2945. Possibile target giornaliero a 2895/2890. Dati non particolarmente rilevanti. Si allarga lo spread tra Bund e Btp.

  2. Roberto ha detto:

    Ciao Andrea, che cosa intendi per rinegoziazione del debito da parte della grecia??<br />Un Default e poi nuova ripartenza??<br />Grazie, Zanotti Roberto di Cesena.

  3. the hawk ha detto:

    allungare scadenze ad esempio

  • Nassim Taleb

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