MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

Nemmeno la revisione del Pil nel terzo trimestre è riuscito a piegare i mercati, caratterizzati ovviamente da bassi volumi, in vista della fine del 2009. Eppure la revisione ha dell’eclatante, in quanto la crescita è stata pari al 2,2 contro il precedente dato del 2,8 che già aveva rettificato il primo dato del 3,5. Quanto è importante la psicologia nei mercati! Pensiamo se solo un mese fa il dato fosse stato presentato in tutta la sua realtà quale sarebbe stata la reazione dei mercati. Forse il disastro totale, forse numerose spugne sarebbero state gettate definitivamente, mentre le istituzioni finanziarie e politiche avrebbero perduto qualsiasi elemento di credibilità. E invece siamo qui a discutere del perchè ad un tratto i mercati sono diventati improvvisamente sordi e magari più attenti ad un dato (quello della vendita di case esistenti) che poco ha a che fare con la ripresa eocnomica. La configurazione tecnica dei mercati al momento parla chiaro, come già detto ieri. Anche là dove i dati risultino al di sotto delle attese si cerca in qualche modo di portare l’attenzione su altre variabili, in attesa che il tempo dica bello. A maggior ragione in un mercato più rarefatto di scambi, condizionato da sistemazioni tecniche di fine anno e dalla volontà di abbellire il più possibile i bilanci del 2009. Da un punto di vista tecnico adesso non sembrano esserci più dubbi riguardo all’uscita rialzista della figura a dimante dell’Eurostoxx. Il traguardo di 3040, pari ad un 3% circa dai livelli attuali è a portata di mano. Su questo livello è molto probabile che una grande schiera di venditori inizi ad aprire la danza dei realizzi dopo oltre nove mesi di mercato (sta per essere partorito l’orsacchiotto?). Nei prossimi giorni, a partire da domani ci saranno altri dati piuttosto importanti, difficile da battere al ribasso visto i livelli sacrificati dei mesi scorsi, come ad esempio la vendita di nuove care, che dovrebbero risollevarsi ben oltre il dato precedente di 430 mila. Fiducia, ordini di beni durevoli e sussidi settimanali dovrebbero dare un peso positivo nei prossimi due giorni. E’ chiaro quindi che da quota 3040 dell’Eurostoxx mi attendo un ritorno alla realtà. I dati, anche se apparentemente positivi sono frutto di incentivi che dal prossimo anno diminuiranno come incidenza, mentre il periodo festivo dovrebbe essere sempre caratterizzato da un maggior movimento di affari, fra cui le assunzioni a tempo determinato. Ribadisco comunque che il dato sul Pil è davvero brutto. Difficilmente il quarto trimestre sarà in grado di battere il terzo in termini di crescita di Pil e ciò non si sposa facilmente con mercati azionari in forte rialzo. Tuttavia adesso non è il momento di pensare al peggio, altrimenti si rischia di essere dei gufi piuttosto che persone che cercano di capire e analizzare gli scenari di mercato più probabili. La regola principale resta tuttavia quella della prudenza, consapevoli che ci troviamo in una fase temporale non priva di insidie. Cercherei infatti per l’inizio dell’anno di farmi trovare piuttosto libero da pensieri, in quanto all’orizzonte dovremmo già intravedere delle nubi nere non proprio simpatiche che sono nell’ordine: mamma exit strategy e babbo deficit insieme alla figlia disoccupazione e al figlio consumo privato, seguiti dai cugini trimestrali, Bond e banche. Fra i titoli che presentano una forza interessante rispetto al mercato vedo A2A, mentre ancora sotto tono il settore bancario e Telecom. Qualche sintomo di risveglio invece su Italcementi e Buzzi, ma ripeto siamo a fine anno e domani è l’ultimo giorno di borsa aperta prima del Natale. Forse sarà meglio pensare al Panettone.

DATI NUOVE CASE: Dario Argendo ci potrebbe fare un film.