MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’oro ha superato quota 1000, mentre il cross Dollaro/Yen si porta di nuovo a ridosso dei 92 punti (supporto importante 91,60). Il Dollaro si è indebolito vistosamento contro Euro rompendo il livello di 1,4460, mentre Wall Street (ad oggi la borsa più manovrata del Mondo) riesce a chiudere un’altra seduta con il segno positivo grazie ai take over che stanno interessando il settore dei metalli preziosi. Su toni più dimessi invece il settore bancario, dopo che alcuni analisti hanno messo in luce il fatto che con le nuove direttive di Basilea la redditività sarà in diminuzione nei prossimi anni. Ovviamente queste sono motivazioni di breve utili alla speculazione, visto che il settore aveva corso tanto nell’ultimo mese. Da parte mia ritengo che il comparto bancario sia fra i più a rischio in considerazione della forte correlazione alle tensioni finanziarie che prima o poi ritorneranno, anche se in forma più lieve. Dopo la corsa ai rialzi sulle stime di crescita del prossimo anno, tuttaltro da dimostrare, il FMI mette le mani avanti dicendo che (perchè non considerarlo qualche settimana prima?) la Nuova Influenza potrebbe condizionare negativamente l’economia mondiale. Mi auguro vivamente che quest’ultima passi in secondo piano, ma come si può vedere, ad oggi le variabili che possono condizionare la crescita sono un’enormità. Un dato allarmante ad esempio arriva dagli Stati Uniti dove il credito al consumo sta diminuendo ben oltre le attese. In un mese sono stati tagliati plafond per oltre 21 mld di dollari contro un aspettativa di 4. Ciò significa che l’americano medio prima di comprare qualcosa, cerca di ridurre la propria esposizione (stimolato anche dalla banca), là dove esistano le possibilità di farlo. Una cosa certa tuttavia, è che le banche stanno cercando di disimpegnarsi dall’esposizione sui crediti al consumo ad una velocità molto più elevata delle previsioni. Necessario quindi, non attendersi miracoli sulla domanda interna americana nei prossimi mesi. Altro disimpegno delle banche in atto è quello nei confronti delle imprese. Una mole così impressionante di emissioni di bond non si vedeva dai tempi di massima espansione dell’economia. In fasi di crescita, generalmente ma non sempre, le aziende, forti di poter attingere ad una liquidità sana sul sistema, prendono a prestito il denaro per impiegarlo in nuova produttività e soddisfare così la domanda. In questo caso il grado di solvibilità è elevato. Oggi, invece, l’unico fattore che determina l’esigenza di emettere bond è quello di abbassare l’esposizione nei confronti del sistema bancario, mentre la forza lavoro diminuisce anzichè aumentare. La facilità con cui le aziende si rivolgono al mercato dei bond è determinata non da una liquidità sana da impiegare, bensì dall’azzeramento dei rendimenti. L’investitore più sprovveduto, infatti, non esiterà a sottoscrivere obbligazioni al 5% di società, quando sui titoli di stato i rendimenti non superano l’1%. Ieri ad esempio è stata annunciata un’altra emissione dall’Irlanda (?) di obbligazioni Fiat per 1,2 mld al tasso del 7,5%. Sì proprio dall’Irlanda, perchè attraverso la stessa viene scavalcato l’articolo 2412 del codice civile che sancisce i limiti di emissioni fra i quali dice l’articolo:
– [1] La società può emettere obbligazioni al portatore o nominative per somma complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale, della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. I sindaci attestano il rispetto del suddetto limite.
– [2] Il limite di cui al primo comma può essere superato se le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla sottoscrizione da parte di investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali. In caso di successiva circolazione delle obbligazioni, chi le trasferisce risponde della solvenza della società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali.
– [3] Non è soggetta al limite di cui al primo comma, e non rientra nel calcolo al fine del medesimo, l’emissione di obbligazioni garantite da ipoteca di primo grado su immobili di proprietà della società, sino a due terzi del valore degli immobili medesimi.
– [4] Al computo del limite di cui al primo comma concorrono gli importi relativi a garanzie comunque prestate dalla società per obbligazioni emesse da altre società, anche estere. (6)
– [5] Il primo e il secondo comma non si applicano all’emissione di obbligazioni effettuata da società con azioni quotate in mercati regolamentati, limitatamente alle obbligazioni destinate ad essere quotate negli stessi o in altri mercati regolamentati. (2) (3)
– [6] Quando ricorrono particolari ragioni che interessano l’economia nazionale, la società può essere autorizzata con provvedimento dell’autorità governativa, ad emettere obbligazioni per somma superiore a quanto previsto nel presente articolo, con l’osservanza dei limiti, delle modalità e delle cautele stabilite nel provvedimento stesso.

Tornando a parlare di valute è necessario sottolineare come il Dollaro sia uscito dopo 3 mesi di relativa tranquillà da un range importante. Questo potrebbe portare ad un aumento di volatilità sul quadro valutario piuttosto incompatibile con una normalizzazione dei mercati azionari ed obbligazionari.
Da un punto di vista operativo rimango in osservazione, consapevole delle manovre sul mercato in vista delle scadenze tecniche.
Categories: Scenari

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