Noi di MoneyRiskAnalysis lo diciamo da tempo:
la Fed DEVE (non vuole) alzare i tassi.
Perchè c’è in gioco la sostenibilità della crescita americana e il capitalismo stesso. E’ chiaro che la BCE non ha speranze in questo percorso e la BOJ nemmeno. L’unica che può provarci è la FED (anche se a furia di “avere pazienza” come continua a dire nei FOMC rischia di spostare il rialzo dei tassi ad un momento in cui non sarà così facilmente sostenibile visto che l’inflazione sembra in raffreddamento).
Ora che la FED debba alzare i tassi per lo stesso motivo che dicevamo noi, lo dice anche un Bill Gross in un’intervista a Bloomberg del 29.01.2015.
Gross Thinking
Bill Gross, l’ex manager del più grande fondo obbligazionario del mondo, ha detto che la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse quest’anno per porre fine alle distorsioni che da sei anni caratterizzano i mercati finanziari mediante tassi a zero (ZIRP).
Qualsiasi aumento dei tassi da parte della Fed sarà lento per evitare di spaventare i mercati che si sono abituati a denaro a buon mercato, e la cautela prevarrà per lungo tempo. Questo ha scritto Gross in un’analisi per Janus Capital Group Inc., dove gestisce 1,4 miliardi dollari nel Janus Global Unconstrained Bond Fund.
L’ex chief investment officer di Pacific Investment Management Co., che ha lasciato tale azienda nel mese di settembre per unirsi a Janus, ha paragonato i mercati finanziari al gioco del Monopoli (anche qui MRA aveva fatto lo stesso, che Gross conosca l’italiano?), in cui una banca, ovvero la Fed, fa il finanziatore di denaro ai giocatori che investono in beni immobili (e mobili). Gross ha detto che la Fed si rende conto che perchè il gioco sia sostenibile, i giocatori hanno bisogno di incentivi per tornare ad investire.
“Il capitalismo dipende dalla speranza – la speranza razionale che un investitore quando investe ottenga indietro i suoi soldi con un rendimento interessante,” ha scritto. “Senza di essa, il capitalismo non esiste e si rompe il suo cardine. L’economia globale nel mese di gennaio del 2015 è proprio nel punto di rottura, con i suoi tassi di interesse a zero per cento. ”
Il petrolio e l’Inflazione
Un calo del prezzo del petrolio aumenterà la crescita economica nei primi due trimestri del 2015 e i consumatori americani (ma anche globali, nota di moneyriskanalysis) avranno più soldi per le loro spese. Gli Stati Uniti, secondo Gross, cresceranno del 3 per cento in ciascuno dei primi due trimestri dell’anno su base annualizzata ha detto sempre Gross in un’intervista di Giovedì.
Nella seconda metà dell’anno, i bassi prezzi dell’energia diventeranno un peso visto che le aziende taglieranno le spese e visto che il rafforzamento del dollaro renderà le esportazioni americane meno competitive. Il prodotto interno lordo probabilmente rallenterà al 2 per cento nel terzo trimestre e all’1 per cento nel periodo finale di quest’anno, sempre secondo Gross.
Gross, in un’intervista a Bloomberg Television, ha detto che la Fed potrebbe muovere i tassi di “25 punti base in luglio o agosto.”
La prudenza della FED
La Fed sarà molto lenta nel rialzo. Ci vorranno 2-3 anni per arrivare ai target prefissati (2% inflazione stabile e tassi sul decennale americano del 3,5%, nota di moneyriskanalysis).
Anche se la Fed ha migliorato la sua vision sulla valutazione dell’economia degli Stati Uniti e ha minimizzato la bassa inflazione, il calo dei prezzi del petrolio e le preoccupazioni che la Grecia possa uscire dall’euro hanno comunque portato un rallentamento dei titoli azionari.
Gross consiglia agli investitori di tenere attività di elevata qualità, con flussi di cassa stabili, come obbligazioni di alta qualità societarie e titoli azionari di società con poco debito e dividendi attraenti.
Game Change
Invece di investire in progetti, le società hanno accumulato soldi nei bilanci societari o li hanno utilizzati in in riacquisto di azioni proprie (buyback), in un gioco perverso dove i soldi generano soldi senza generare attività o lavoro (nota di moneyriskanalysis).
Qui finisce il discorso di Gross.
Concludiamo dicendo che il gioco del monopoli è ancora in corso anche se alcune pedine sono rientrate nella scatola. Ci sono ancora dei soldi sul tavolo ma se non ci saranno le condizioni per continuare a giocare il gioco cambierà completamente e non si chiamerà più monopoli ma ritorno alla realtà.