MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

DAX INDEX: Questi erano i punti salienti della scorsa settimana.

 

“Il set-up avvenuto il 13 di luglio non promette niente di buono. Segnali negativi chiari arriverebbero alla rottura dei 15000 in quanto su quel livello è situata la trendline che unisce i due minimi crescenti degli ultimi 18 mesi. In questo caso il trend di lungo periodo subirebbe un arresto importante, tanto da riconsiderare lo scenario di lungo periodo. Per adesso, anche guardando la carta settimanale non vediamo segnali di vendita, ma è giusto dare risalto all’importanza del supporto di 15300 e ancor più di 15000. I mercati, più che preoccupati per l’inflazione, sembrano piuttosto guardare agli sviluppi di una terza ondata epidemica”.

 

Il comportamento del Dax nella scorsa settimana ha sorpreso per la sua precisione con la quale ha reagito sul supporto a ridosso dei 15000.

 

Le preoccupazioni relative alla terza ondata, sembrano essere state spazzate via dalla consapevolezza che la variante Alpha non rappresenti una minaccia per l’economia, almeno in ottica di breve e medio termine, guardando ai ricoveri, ma soprattutto all’efficacia dei vaccini, i quali hanno sensibilmente diminuito le probabilità di ricovero ospedaliero. A questo possiamo aggiungere una banca centrale che nella sua ultima riunione ha rassicurato fortemente sul voler mantenere i tassi bassi per ancora molto tempo, tollerando un’inflazione al di sopra del 2% per molti mesi o almeno fino a quando la stessa non avrà dimostrato di essere strutturale.

 

Questo scenario sembra pertanto favorire la presenza di tassi reali estremamente negativi, spingendo gli investitori verso aree a rischio più elevato, con l’obiettivo di difendere il proprio potere di acquisto.

 

Appurata la solidità e l’importanza del supporto dei 15000 punti, il Dax si è spinto nuovamente a ridosso della resistenza di 15820, la quale ha coinciso perfettamente con il precedente set-up del 13 di luglio. In base ai cicli determinati dai set-up, sembra improbabile una rottura della resistenza di 15820 prima del 16 di agosto, ossia quando inizierà il nuovo ciclo di breve periodo. Qualora il mercato trovasse invece la forza di sorprenderci, dovremmo prender atto di un probabile slancio che porterebbe l’indice a segnare il traguardo dei 16660 che abbiamo indicato ormai da diversi mesi.

 

A quel punto dovremmo fare attenzione ad un avvitamento rialzista.

 

Segnali incoraggianti, in merito ad una base solida ormai costruita a ridosso dei 15000, arrivano dalla dinamica dei volumi, in quali hanno visto un chiaro aumento, proprio durante la fase di test sul supporto, con successiva reazione. Anche il nostro indicatore quantitativo MRA sembra voler uscire al rialzo, dopo una fase di perfetta neutralità.

 

L’unico indicatore che manca all’appello è quello frattale, che da oltre due mesi segnala una casualità elevata, nella quale il mercato oscilla senza seguire un filone logico di tendenza. Per uscire da questo impasse occorrerà una rottura del livello di 15820. La forza comparativa nei confronti dell’indice SP500 rimane sempre pessima e tale da non invitare ad aumenti di peso rispetto agli Stati Uniti.

 

Tuttavia il mercato tedesco non è fra i peggiori del contesto internazionale. Peggio infatti troviamo l’Italia, la Spagna e il Portogallo fra gli europei, mentre a livello mondiale non sembrano ancora brillare i mercati emergenti in generale, grazie alla complicità della Cina.

 

Anche il Giappone sta attraversando una situazione di maggior debolezza rispetto alla Germania.

 

Una curiosità la vediamo nella debolezza dell’indice Russel Usa rispetto al Dax, a conferma che forse è meglio sottopesare la componente smallcap.

 

Anche da un punto di vista settimanale si conferma la resistenza di 15820, in quanto tale livello coincide pure con il massimo registrato a ridosso del set-up di lungo periodo del 14 giugno. Apprezzabile comunque la tenuta in chiusura di settimana della media posta a 15530 e della parte inferiore del quadrante di lungo periodo situata adesso a 15300. Il quadro degli indicatori settimanali rimane ancora “molto positivo”.

 

Le probabilità di un esito rialzista da questa fase di congestione pertanto, rimangono ben superiori al 50%.

Categories: Miscellanea

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