MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

A guidare il rally a Wall Street, è stata l’idea che le elezioni presidenziali di novembre potrebbero avere un risultato più decisivo di quanto inizialmente previsto. I sondaggi nazionali hanno mostrato un vantaggio crescente per l’ex vicepresidente Joe Biden sul presidente Trump.

 

Questa settimana, è probabile che l’attenzione dei trader si sposti sulla stagione degli utili del terzo trimestre. Gli investitori scommettono su risultati che dimostreranno un’inversione di tendenza del ciclo aziendale. Con l’economia che continua a riprendersi lentamente, si prevede che i profitti delle grandi società dell’indice SP500 registreranno un calo del 20% rispetto all’anno precedente , ossia un miglioramento rispetto al calo del 25% previsto alla fine di giugno.

 

Gli investitori si aspettano segnali da parte delle aziende che i tagli dei costi, inclusi i licenziamenti, sono alle porte e che le view aziendali saranno fiduciose sui trimestri a venire.

 

Inoltre si pensa che un probabile insediamento democratico alla presidenza e al Congresso con le elezioni del prossimo mese, possa gettare le basi per l’approvazione di un ampio pacchetto di stimoli, offrendo ulteriore sollievo alle famiglie e alle imprese, nei primi mesi del prossimo anno.

 

Insomma visto così diremmo che non c’è limiti all’ottimismo. Sembra per certi versi di vivere la situazione opposta a quella vista tra marzo e aprile, quando il Covid costrinse i governi a chiudere tutto. Oggi che il Covid è stato sconfitto definitivamente non c’è quindi ragione per ipotizzare qualche forma di rallentamento economico. Poco importa se è rimasto qualche piccolo focolaio in giro per il Mondo, tanto meno se gli utili ben che vada saranno sotto del 20% rispetto al dicembre 2019. Del resto il mercato ha prezzato correttamente il tutto, visto che l’indice SP500 in quella data quotava 5000 punti inglobando aspettative di crescita di +10%.

 

La nostra ironia vuol far capire come le considerazioni che gli investitori fanno, spesso sono di facciata e poco servono per pianificare strategie di lungo periodo.

 

Quello che conta ad oggi è la mole di liquidità impazzita, che da mesi sta portando i prezzi di molte società big del settore tecnologico a livelli inverosimili.

 

A fine 2019 l’indice SP500 si trovava a 3250 e le aspettative di crescita degli utili erano comprese tra l’8 e il 10 percento. Se in quel momento avessero detto che per fine 2020 gli utile sarebbero calati del 20% quale sarebbe stato l’atteggiamento degli investitori?

Oggi che bene che vada si avvererà tale scenario l’indice quota un 5% sopra i livelli di fine 2019.

 

Le banche centrali sono riuscite a far entrare gli investitori in un formidabile mondo virtuale nel quale tutti vogliono entrare e nessuno uscire.

 

Se poi l’amministrazione Biden ha intenzione di aumentare la tassazione sugli utili aziendali chissenefrega, visto che la priorità è cavalcare il rally in corso.

 

Mentre in molte aree si torna a parlare di lockdown parziali o totali, mi chiedevo se le banche centrali erano al servizio della collettività con le loro politiche monetarie o se invece il loro compito era quello di creare bolle a vantaggio dei grandi patrimoni in mano all’1% della popolazione.

 

Visto la compagine azionaria delle stesse la risposta è scontata.

 

Ma chissenefrega……… verso l’infinito e oltre!!!

Categories: Miscellanea

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