MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Premesso che ad oggi, della manovra, conosciamo solo l’obiettivo di deficit al 2,4% e l’intenzione del Governo di redistribuire verso il basso una ricchezza ben accentrata ai piani alti, soprattutto dopo le politiche monetarie della Bce, il fatto noto è uno solo:

  • C’è la volontà di diffondere il panico prima del tempo da parte delle autorità economiche europee, con l’intento di mettere in ginocchio gli elettori che hanno scelto un’Unione diversa.

Anche un bambino era consapevole che salvo un miracolo, l’Italia non era più in grado di proseguire verso una riduzione graduale del deficit, avendo ormai da tempo un surplus di bilancio ordinario intorno al 2,5, il più alto all’interno dell’Eurozona.

La cosa che più mi fa innervosire come italiano, ma soprattutto come addetto ai lavori, è l’ipocrisia delle istituzioni finanziarie. In sostanza, fino a che il colore politico era della stessa natura di Bruxelles, si chiudeva un occhio, anche sulle famose 80 euro al mese, elargite in molti casi stupidamente, mentre la Bce si faceva forte della sua arroganza comprando bond da tempo etichettati come falliti. Addirittura si avvallavano manovre finanziarie astratte, ben supportate da clausole di salvaguardia, che se messe in pratica avrebbero portato il Paese in depressione.

Adesso, che il Governo in carica ha un colore politico un tantino avverso all’establishment, anziché avviare un dialogo costruttivo si getta benzina sul fuoco, per qualche decimale in più rispetto a quanto richiesto.

Sarebbe stato più elegante dire le cose come stavano già ai tempi della precedente legislatura, piuttosto che fare gli ipocriti adesso.

Sarebbe stato meno dannoso per i risparmiatori, non creare false illusioni con i bazooka di Draghi. Risparmiatori che ad oggi si trovano massicciamente investiti in Titoli di Stato italiani, soprattutto attraverso fondi o direttamente.

Da un punto di vista logico, è lecito pensare che in questi giorni si stia concretizzando quanto ormai sosteniamo da tempo, in merito al sistema Italia. Seguiranno nei prossimi giorni dichiarazioni e contro dichiarazioni, che avranno come risultato finale quello di inasprire ancora di più il clima.

Da un punto di vista tecnico il Ftsemib, conferma la rottura della linea di Gann, avvenuta in quota 20850. A rafforzare il tutto vi è stata anche la chiusura al di sotto del supporto di 20710.

A questo punto il supporto più immediato lo troviamo a 20330, sotto il quale attendiamo target a 19150.

Il quadro tecnico sembra per il momento favorire ancora una tenuta del supporto di 20330, ma se non vi saranno violente reazioni nell’immediato il target di 19150 sarà inevitabile.

Da un punto di vista tecnico il BTP si comporta in modo inequivocabile. La resistenza di 127,70/128 ha respinto in modo puntuale i tentativi rialzisti. Quest’oggi è stato perforato anche il supporto intermedio di 122,90, mentre il prossimo target è situato a 120,10. Il quadro delle medie nel lungo è chiaramente negativo, ma nel breve ancora non converge totalmente al ribasso. Il mancato ritorno sopra 124,10 provocherà un peggioramento della situazione per target a 117,80 e 115,50.

Il grafico dello spread, che oggi ha raggiunto i 283 punti, mette in evidenza la chiara resistenza dei 300 punti. Il superamento di questa soglia accenderebbe pericolosi campanelli di allarme. A quota 500, pertanto, si comincerà a parlare di Draghi al Governo…..ma questa sarà la parte finale di un film che ormai conosciamo.

Categories: Miscellanea

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