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In questi giorni abbiamo visto come il Vix abbia raggiunto nuovi minimi negli ultimi 25 anni di storia. Più che della paura, questo indice potrebbe essere chiamato della “noia”.
Un mercato che progredisce del 10% in due mesi, ma con movimenti medi superiori allo 0,5% avrebbe senza dubbio un Vix molto più elevato.
Il fatto che questo indice sia invece a questi livelli significa che una noia così alta non l’abbiamo mai vissuta. Non abbiamo precedenti di una noia così conclamata.
Ovviamente è bene sottolineare che noia non significa tranquillità, ma semplicemente maggior predisposizione alla pazzia.
Da non confondere in una maggior ricerca di emozioni, tengo a precisare. Di motivi per emozionarci ne abbiamo avuti, ma la noia è stata in grado di sopraffare pure quelli.
La pazzia invece è un qualcosa che si manifesta in modo imprevedibile a prescindere dal peso dell’emozione che stiamo vivendo in un dato momento.
Tradotto in linguaggio di mercato, abbiamo la conferma di come non ci siano state reazioni particolari a fronte di eventi importanti, mentre a scatenare qualcosa di simile alla follia, potrebbe essere un qualcosa di apparentemente irrilevante.
Questo deve rafforzare la consapevolezza in merito alla pericolosità dei mercati.
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