MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Dopo il cigno nero, evento catastrofico coniato da Nicolas Nassim Taleb nel suo omonimo libro, evento imprevedibile e catastrofico, oggi diamo vita ad un neologismo: il cigno giallo.

Il cigno giallo è un evento possibile, anche se ritenuto altamente improbabile che genera conseguentemente una serie di cigni neri di cui nessuno riesce a capire la portata finchè non avvengono.

Ci permette di coniarlo il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a cui deve il colore, soprattutto dopo il discorso di ieri sera. Salito alla Presidenza (questo è il cigno giallo) in maniera dubbia e dicendo tutto e il contrario di tutto anche se non necessariamente vero, purchè utile a prendere voti, sforna successivamente una serie di cigni neri.

  1. toglie l’Obama Care
  2. va al G7 e trova modo di non andare in accordo con nessuno
  3. mette presidente della Commissione Ecologia un antiecologista
  4. fa dimettere quasi tutto lo staff della Casa Bianca
  5. cerca di vivere non alla casa Bianca ma nel suo palazzo
  6. esce dall’accordo sul clima di Parigi

e dice che questo è solo l’inizio di una serie di altri “cigni neri“.

Nel discorso di ieri sera ha mostrato in alcuni punti il suo valore, come oratore e uomo. Ci teniamo a sottolinearli:

Prima frase: “stiamo andando bene perchè il mercato americano è già cresciuto di 3 trilioni di dollari“. Se è la borsa il metro del buon funzionamento di una nazione, siamo al capolinea dell’umanità.

Seconda frase: “tengo al mio popolo, ai consumatori americani“. Un Presidente dovrebbe vedere il popolo come composto da cittadini, non da consumatori, come invece può vederlo un uomo di business.

Dalla frase 1 e 2, sembra uscire una correlazione semplice: la gente investe in borsa, la borsa sale, la gente ha più soldi, la gente consuma di  più, quindi si crea il circolo virtuoso del capitalismo: “America great again“!

Terza frase: “Believe me” (l’ha detto ben 3 volte) … ma perchè mai dovrei credere a una persona la cui parola vale meno di quella di un ladro professionista visto che in campagna elettorale ha mostrato di dire solo il 5% di cose vere, il 15% di parzialmente vere e il resto tutte falsità? Nell’epoca della post-verità, un falsario può permettersi davanti al mondo di dire “credetemi” come se stesse dicendo delle cose sacrosante e certificate. Ed essere il Presidente degli USA.

Alla fine ha dichiarato di uscire dagli accordi di Parigi e per chi l’ha notato, in quel momento di silenzio voluto che ha fatto, una nuvola ha coperto per un attimo il sole. Lui ha detto che lo fa per mantenere la parola data (e questo è un altro cigno nero: Trump fa davvero quello che ha promesso in campagna elettorale, almeno per il momento, cosa a cui non siamo più abituati dalla politica perlomeno nostrana).

Trump ha detto inoltre di uscire dagli accordi per gli USA, perchè sono accordi sfavorevoli e perchè vuole rinegoziarli.

In verità molti sono convinti che lo faccia per avere l’appoggio dei Repubblicani contro l’impeachment che lo vedrà coinvolto tra pochi giorni quando l’ex capo dell’FBI (da lui licenziato) testimonierà contro di lui per il RussiaGate.

Alcuni dicono sia una marionetta nelle mani di Putin: è molto più probabile che Putin come ha finanziato la Le Pen o ha mandato soldi a Salvini, li abbia dati anche a lui, in modo da dare forza ai partiti di opposizione globali. Se poi qualche hacker russo gli ha dato un’aiutino … Putin che colpa ne ha?E poi Donald non è tanto manovrabile, perlomeno per lungo tempo.

Del resto sta sicuramente favorendo un rimpasto degli equilibri mondiali, a qualsiasi livello, cosa che fa comodo a Putin per indebolire gli assi che lo sanzionano.

Vedremo cos’altro farà, che altri cigni neri porterà, e se supererà il RussiaGate.

Intanto sappiatelo, l’umanità ha una nuova unità di misura del benessere: i punti di SP500.

 

 

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  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

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