MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

In questo ultimo mese abbiamo avuto modo di valutare l’essere umano.

Non che la finanza non ce ne dia la possibilità ogni giorno, visto che in essa si mostrano le migliori e peggiori emozioni umane, elevate a potenza (la paura, l’avarizia, l’euforia, la frustrazione, il panico, la tristezza, il dolore, il rapporto con il denaro, l’autostima, …). D’altra parte ultimamente con la Brexit, l’attentato di Nizza e il tentato golpe in Turchia è chiaro come l’umanità stia cercando di dare un po’ un saggio di cosa è in grado di fare e disfare.

Storicamente l’uomo ha fatto attentati e guerre, e si è unito e diviso politicamente più volte.

Non fraintendiamoci, un attentato è sempre un evento grave soprattutto se perpetrato contro innocenti. D’altra parte per avere un quadro completo, essendo analisti dobbiamo analizzare i dati.

Negli ultimi anni in Europa ci siamo abituati ad un periodo relativamente calmo, con pochi attentati e poche vittime per attentato. Questo vuol dire che c’è maggiore sicurezza. Lo si può vedere guardando il grafico precedente che mostra chiaramente le morti per attacchi terroristici. Questo spiega la necessità di creare cellule scollegate e che vivono di vita propria, perché movimenti organizzati sarebbero facilmente individuabili.

Nel 2015 e nel 2016 la questione attentati sta diventando sicuramente più importante, e stiamo tornando alle guerre di religione dove l’Islam si vendica un po’ del periodo dei templari, a dimostrazione che l’uomo in quanto essere umano migliora la tecnologia ma non la sua capacità di vivere nel mondo con tolleranza e compassione per l’altro.

Stanotte in Turchia alcuni militari turchi (destituiti qualche mese fa, cosa non fa il rancore) hanno tentato un golpe, forti del supporto di parte dell’esercito. La storia è piena di golpe e quando sono militari perlomeno si vedono con chiarezza. Ci sono anche golpe economici, in questo periodo di terza guerra mondiale finanziaria, dove un governo viene fatto cadere (vedi Berlusconi 2011) mediante l’arma del rendimento dei bond locali, oppure dove un governo viene lasciato vivere (TSipras 2015) purchè faccia quello che la Troika vuole. Anche qui la notizia sul breve allarma, ma se la vediamo in un quadro più ampio forse il golpe in Turchia è la forma ancora più cristallina di golpe: i militari si rivoltano e cercano di prendere il potere. Quasi una cosa d’altri tempi.

Arriviamo poi al Brexit, terzo argomento da analizzare storicamente dopo attentati (che ribadiamo, condanniamo in ogni forma) e i golpe. Il Brexit è una forma di sovranità democrativa avvenuta da parte del popolo UK che ha deciso di non mantenere gli accordi con la UE. In fondo essere nella UE vuol dire essere fedeli a una serie di accordi e leggi. Una sorta di convivenza (non è mai stato un matrimonio perché gli UK si sono sempre sentiti un po’ migliori e quindi facevano un po’ la parte della donna o uomo ricercata/o) che è andata male.

Politicamente parlando, ora i nuovi governanti inglesi sembrano essere della posizione di negoziare duro. L’europa ovviamente fa muro mentre gli alleati USA (Kerry in particolare) si sono già espressi per una massima disponibilità verso gli UK.

Amici amici …

La storia è piena di alleanze costruire e poi demolite dagli stessi costruttori. Pensiamo alla triplice alleanza del 1882 tra Austria, Germania e Italia. Dopo 20 anni agli inizi del ‘900 ci fu la crisi tra Italia e Austria, perché il Re d’Italia in un viaggio in Europa omise di passare in Austria (per scelta, perché Francesco Giuseppe non aveva restituito la visita di Umberto I. Cose importanti insomma per cui rompere un’unità nazionale. Anche se alla fine può essere che uno sgarro di un presidente locale possa fare più danno di un attacco finanziario o di una portaerei: “Culona inchiavabile” non vi dice niente? ).

Intanto sottobanco l’Austria nel 1904 faceva un accordo di non belligeranza con la Russia, mentre la triplice allenza era palesemente antirussa.

Intanto si formava l’allenza Franco-Tedesca a risposta della Triplice alleanza.

Fino al 1914 quando l’Italia negoziò cosa le sarebbe spettato (strano, si tratta sempre di soldi) in caso di attacco all’Austria, negoziando con la Triplice Intesa (Francia, UK e Russia), per poi inviare un telegramma a Vienna dove si diceva che la Triplice Allenza per l’Italia era chiusa (firmato dal ministro dei rapporti esteri Sonnino e dal Presidente del consiglio Salandra).

L’Europa è quindi sempre stato un tira e molla, dove questo si allea con quello ma intanto fa un accordo con quell’altro. Ora siamo uniti, ma la coperta è molto corta e probabilmente l’unità Franco-Tedesca (oggettivamente antistorica) comincia a dare segni di debolezza, mentre la coperta si fa sempre più corta e il malcontento sempre più diffuso.

E’ un po’ un ciclo anche psicologico: la gente accoglie il nuovo perché porta speranza, lo abbraccia con fiducia, lo prova con pazienza, lo sopporta con fastidio, lo odia con veeemenza e lo butta nel cestino appena possibile (tipicamente alle successive elezioni). Matteo  io starei poco sereno.

Diciamoci la verità: la Brexit ci sembra una bestemmia in un mondo sempre più globale. Ma se poi pensiamo al campanilismo italiano dove non si riesce ad unire e/o fondere i comuni perché pur distando 2 km non vogliamo muoverci o cedere “sovranità” (che poi che sovranità ci sarà in un comune magari di 1000 anime), non è che possiamo pretendere che gli accordi internazionali funzionino andando lisci come l’olio. Proprio noi italiani che se siamo bresciani ce l’abbiamo con i bergamaschi e se siamo fiorentini con i pisani.

Analizzati i tre temi eventi più importanti di questo momento storico e di maggiore attualità, allarghiamo leggermente la visione passando agli stati Uniti. Ieri sera ho visto uno speciale sulla Hillary, che sembrerebbe a questo punto il meno peggio tra i candidati a Presidente della maggiore potenza mondiale. Appunto sembrerebbe.

Noto avvocato Usa (tra i 100 più importanti degli  USA) diventa moglie di Bill e ne sopporto di cotte e di crude mostrando fedeltà oltre ogni limite (detto linea Lewinsky) e lungimiranza per il suo paese (e per se stessa, visto che l’aveva studiata da lontano questa candidatura, risultata palese quando aveva rinunciato al ruolo di Segretario di stato nel secondo mandato Obama). Non vi ricorda un po’ House of Cards?

Dall’altra parte c’è il buon Trump, che si è fatto da solo schiacciando lo schiacciabile, sempre con un gran sorriso molto americano e mostrando la faccia di chi ce l’ha fatta!

La capacità di queste persone di farsi grandi sorrisi volendo uccidersi è encomiabile. Un controllo dell’emotività e del lato “oscuro” della forza che va oltre ogni limite.

Ma proviamo a guardare tutti questi eventi da un’altra prospettiva, una prospettiva tanto strana quanto importante per darci una visione di questi eventi per quello che sono.

Carl Salgan, è stato un astronomodivulgatore scientifico e autore di fantascienza statunitense. È stato uno dei più famosi astronomiastrofisici e astrochimici del Novecento. Lo si ricorda inoltre come grande divulgatore, come scrittore di fantascienza e come epistemologo in qualità di uno dei maggiori esponenti dello scetticismo scientifico.

Fu Sagan a fare pressioni sulla NASA per ottenere dalle sonde Voyager le immagini cosiddette “ritratto di famiglia e Pale Blue Dot”, famose foto fatte dalla sonda Voyager 1 che ritraggono rispettivamente il sistema solare e la Terra. Sagan spinse perché la Voyager si girasse mentre andava verso Plutone e ci facesse un selfie globale e spaziale.

Nella foto ripresa dalla sonda a sei miliardi di chilometri oltre l’orbita di Plutone, la Terra viene mostrata come solo un piccolo punto azzurro che restituisce un’immagine molto suggestiva.

Questo è il nostro selfie globale, visto da poco distante da Plutone, quindi quasi fuori dalla nostra minuscola galassia. Un pallido punto azzurro.

Guardando questa foto Salgan scrisse un pezzo che è storia.

Noi riuscimmo a fare questa fotografia, e, se tu la guardi, tu vedi un puntino. Quello è qui. Quella è la nostra casa. Quello è noi. Su di esso, tutti quelli di cui sei venuto a sapere, ogni essere umano che ci sia mai stato, tutti hanno vissuto là. L’insieme di tutte le nostre gioie e sofferenze, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, ogni cacciatore e allevatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e contadino, ogni giovane coppia innamorata, ogni bambino pieno di speranza, ogni madre e padre, ogni inventore ed esploratore, ogni moralista, ogni politico corrotto, ogni divo, ogni duce supremo, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie vissero là, su un granello di polvere sospeso in un raggio di Sole.

La Terra è un palcoscenico molto piccolo in un’enorme arena cosmica. Pensa ai fiumi di sangue versati da tutti i generali ed imperatori affinchè in gloria e trionfo loro potessero divenire i padroni momentanei di una frazione di un puntino. Pensa alle crudeltà senza fine degli abitanti di un angolo del puntino sugli abitanti di un altro angolo appena distinguibile del puntino. Così  frequenti i loro malintesi, così ansiosi sono di uccidersi l’un l’altro, così fervente il loro odio. La nostra presunzione, la nostra immaginata auto-importanza, la nostra illusione di avere una posizione privilegiata nell’Universo, sono sfidate da questo puntino di luce pallida.

Il nostro pianeta è una macchiolina solitaria avvolta nel grande buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è suggerimento d’aiuto che verrà da altrove a salvare noi da noi stessi. Si dice che l’astronomia insegna la modestia e io aggiungo che è un’esperienza che costruisce il carattere. Io penso che non c’è forse nessuna migliore dimostrazione della follia della presunzione umana che questa immagine da lontano del nostro piccolo mondo. Secondo me, essa sottolinea la nostra responsabilità di avere più gentilezza e compassione l’un con l’altro e di preservare e curare teneramente quel pallido puntino blu, l’unica casa che noi abbiamo mai conosciuto.

Salgan ha scritto un saggio di visione chiara e profonda.

Siamo qui per fare attentati, guerre, golpe finanziari e non, odiarci, renderci la vita difficile, o per lavorare per sopravvivere?

Per sopravvivere. Forse …

E per sopravvivere abbiamo bisogno dell’ecologia:

 

  • Ecologia per il pianeta: la Terra è l’unica risorsa che abbiamo al momento, a parte la visione di trarre materiale da asteroidi o altri panieta, al momento ancora infattibile. Dovremmo preservarla non usarla come fossimo locuste.
  • Ecologia per la società: nella società vediamo chiaramente come chi arriva al potere non siano i saggi e vecchi del paese/villaggio come succedeva in epoche storiche remote, ma semplicemente i furbi o i forti. La selezione naturale ha smesso di fare il suo corso (una volta aveva anche senso che sopravvivessero i forti per la specie, ora sopravvivono tutti quindi sarebbe meglio guidassero l’umanità coloro che ne concorrono al benessere). L’uomo dovrebbe quindi fare selezione naturale sociale, in modo che gli statisti siano ai governi e non gli “ottimizzatori di sedie” (vedi gente che siede nel nostro parlamento, in buona parte tra cui nomi facili tipo una schiera di avvocati e qualche razzo)
  • Ecologia per l’uomo: forse di uomo/emozioni/psicologia ne capivano più gli egiziani che non noi. Abbiamo una montagna di tecnologia in più, abbiamo fatto guerre di ogni tipo, abbiamo versato sangue e dolore su tutta la terra, eppure siamo ancora dei cacciatori primordiali conquistatori di territori spesso inquinati da delle ideologie estremiste. O forse fa comodo così perché guidare un popolo di gente che ragiona di pancia è fattibile, di gente che ragiona di testa, è molto più complesso.

Possibile che l’umanità non riesca a fare un salto di consapevolezza personale e collettiva e lavorarare per la sopravvivenza? Chi ci salverà quando capiremo che ci siamo autodistrutti distruggendo la Terra e tutto quanto vi è sopra?

A quel punto il future Dax crolllerà e andranno alle stelle i fucili a pompa e le Beretta. Alcuni diranno che è una bolla, altri che non bisogna preoccuparsi, tutti li compreranno. Qualche ottimista dirà che è un momento così, qualche pessimista che è la fine del mondo. Qualcuno era già pronto con viveri armi e oro, altri forse no.

Sto esagerano in questo ultimo passaggio? Può darsi. In fondo l’umanità ha mille risorse e può farcela.

D’altra parte l’umanità è anche questo. Grandi poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale.

PS

In questa settimana ho solo parlato di finanza. Non ti sembra?

La finanza è un concentrato di “umanità” (intesa come gruppo di esseri umani) accelerata e ogni singolo grafico che guardi ogni giorno racchiude tutto quanto scritto in questo documento e molto di più. E’ un concentrato di interessi, emozioni, psicologia, lavoro, dolore, amore, sofferenza, paura, panico, avarizia, successo, sconfitta, amore, odio, scomiseria, ricchezza, fame, abbondanza, gioia, nascita e morte, da tutto il mondo.

E’ tutto li dentro.

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  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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