MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

RITORNO ALLA ANORMALITA’

La tentazione di fare una settimanale di una riga:

“Draghi parla, borse su.”

Era molto forte.

Perché dire altro? In fondo una promessa di un banchiere centrale fa sembrare Fibonacci un esperto di pallottolieri, l’RSI una sigla automobilistica e il “back to basics” un epitaffio da scrivere sulle tombe dei trader di una volta, quelli che credono che il mercato prima o poi si allinei alla realtà.

In fondo quanti trader vecchio stampo volete che siano rimasti dopo questi 6 anni di Bischerate Centrali? Comprare a casaccio, possibilmente roba di poca qualità, fa fare rendimento anche alla casalinga di Voghera (obbligazioni e azioni vanno su, è l’unica direzione possibile, e se scendono ci pensa il central banker).

Sono bastati venti giorni di ribassi per far vacillare le credenze delle grandi case che vedevano a fine 2016 un rialzo del 5-7% delle borse a livello mondiale, e un giorno e mezzo di rialzi per tornare all’outlook precedente.

Oggi poi si è sommato un rialzo del petrolio che dopo essersi lanciato dalla finestra al primo gennaio è arrivato a piano terra ieri (20 giorni di volo non sono male … bel volo no? Si è lanciato direttamente dal Burj Khalifa), per rimbalzare oggi quasi del 8%. Questo ha spinto gli energetici (in Usa l’indice energetico ha fatto il 4% ed Exxon oltre il 3%) e le borse mondiali.

Che bello, e pensare che sembrava un anno iniziato male … ora ci aspetta un bel weekend di relax e di “back to central banks” … meno male. Sai certe certezze quando vacillano possono creare un terremoto nei portafogli, ora tutto torna alla “anormalità” a cui siamo abituati. Mi sento meglio.

Che bello questo mondo di qe, dove c’è la certezza che qualcuno stampa se le cose vanno male. Ieri Draghi ha promesso “more easing” a Marzo probabilmente, oggi Kuroda ha detto che se l’inflazione rimane bassa (cattivone di un petrolio) anche lui potenzierà il quantitative easing (comprando anche bond emessi direttamente su cartaigienica scritta a mano direttamente dai giapponesi, pensate che un mio amico che vive a Tokyo sta già facendo incetta di carta igienica per poter “quantitare easing” meglio, addirittura si fa spedire dei pacchi di Scottex da qui).

Ma cosa farà la Fed, la prossima a parlare il 27?

La Fed ha rialzato i tassi il 16 Dicembre e lo scenario da allora (nemmeno fossero passati 10 anni) è cambiato. Gli indicatori di crescita Usa sono rimasti sotto le aspettative e il petrolio ha perso il 15% ad oggi. Quindi un rialzo dei tassi sembra poco probabile.

Il buon Fisher ha detto che sul tavolo ci sono 4 possibili rialzi per il 2016. I meeting sono 8, quindi un rialzo ogni due meeting. Adesso i media si sono scatenati: 4 rialzi, 2 rialzi, 1 rialzo. C’è chi sostiene che la Fed debba tornare quantitativa vista la situazione (bella idea, abbassiamo i tassi 1 mese dopo averli alzati tanto per fare credibilità). C’è chi dice che la Fed continuerà la sua politica con soli due rialzi. Crediamo la fed valuterà caso per caso e cercherà di fare quello che fa Draghi: tanta speranza, cercare di non mandare segnali di preoccupazione o allarmismo, proseguimento del proprio percorso.

Il 27 sapremo quale sarà la decisione (probabilmente tante buone parole e nessun rialzo dei tassi).

Draghi ha stupito: il 3 dicembre aveva stupito in negativo, ieri in positivo. Per ora solo una promessa, vedremo se seguiranno dei fatti a Marzo.

Certo è che né Kuroda né Dragh stanno riuscendo a raggiungere i target di inflazione che vogliono. Questo sebbene grazie ai qe importino inflazione e sebbene il qe siano a pieno regime e in accelerazione.

Che altro possono fare?

Come detto, la Fed va in direzione opposta e ritiene “momentanei” la forza del dollaro e il petrolio basso.

Questa situazione è abbastanza preoccupante perché le banche centrali globali che vanno in direzione opposte difficilmente hanno tutte successo.

Ipotizziamo che il petrolio improvvisamente riparta perché l’opec dice qualcosa relativamente ai prezzi troppo bassi. La fed sarà pronta, ma la bce e la boj con i qe a pieni motori che faranno? L’inflazione latente potrà esplodere?

Una parola sulle banche italiane, in particolare su MBPS. Aumento di capitale a giugno, da allora ha perso il 50% circa del valore (considerato gli ultimi rialzi). Si muove come fosse una small cap pur essendo la banca più vecchia del mondo. Un tizio di cui non ricordo il nome ma di cui sotto metto la foto dice che c’è qualche operazione su alcune banche, che stiamo facendo una bad bank, ma che è tutto ok. State sereni mi pare abbia detto.

Prima di salutarvi una parola su Saipem: -20%. Voci di aumento di capitale molto diluitivo: Saipem chiederà 3,5 miliardi ai sottoscrittori ora che quota in borsa 1.7 miliardi e ha un debito di 6.5 miliardi verso Eni e fa l’aumento di capitale proprio per diventare più indipendente da ENI (è vendibile? In fondo il tizio sotto ha detto che non avrebbe toccato ENI e ENEL, mai nominato Saipem). Direi un affare … i maggiori azionisti: ENI e il Fondo Strategico Italiano che tramite CDP mette sul piatto i soldi per comprare le azioni scontate del 37% messe sul mercato. Ma stiamo sereni non sono soldi pubblici, sono soldi di CDP e di Eni che … oh oh … in parte sono pubbliche.

 sereno
Categories: bce

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