MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

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Mancano pochissimi giorni al voto europeo e il continuo martellamento della campagna elettorale sta delineando sempre più il quadro politico.

La curiosità principale, è che se escludiamo la coalizione della Merkel (ossia la stra-maggioranza delle Germania) e qualche mosca bianca sparsa per il Nord Europa, nessun partito  condivide l’Europa così com’è.

Si va dal predicare l’uscita dall’Euro al solidarizzare i debiti complessivi fra i paesi partecipanti, passando ovviamente dai più moderati lacchè che cercano in qualche modo di conquistare concessioni dai tedeschi, la cui dottrina calvinista, rende alquanto incompatibile e insopportabile il tutto.

Vada come vada, l’esito elettorale porterà il Parlamento europeo ad isolare ancor più gli atteggiamenti tedeschi, volti a salvaguardare la rigorosa disciplina che vede nel pareggio di bilancio la soluzione di tutti i mali.

Il resto d’Europa, ormai conosce da tempo questo tira e molla, fiducioso tuttavia, che prima o dopo la Germania cederà alle pressioni, in quanto non è suo interesse uscire dall’Euro, per dar vita ad una rivalutazione distruttiva del nuovo marco.

Tutti noi sappiamo quanto ad esempio la Bce abbia anticipato gli eventi spingendosi oltre, con le dichiarazioni, fino al punto di doversi presentare davanti alla Corte Costituzionale tedesca, dopo la messa in stato d’accusa da parte della Bundesbank sulla vicenda Omt.

Molti economisti o politici, come degli accaniti profeti di sventura, dipingono scenari apocalittici per la Germania o per qualsiasi altro paese che decidesse di sganciarsi dall’Euro. Noi tutti da 20 anni a questa parte siamo stati condizionati da queste paure, che facevano leva soprattutto sulla nostra ignoranza  e pigrizia di pensare.

In parte, certe paure sarebbero giustificate, se ad uscire dall’Euro fosse un paese come l’Italia o peggio ancora la Grecia, vista la credibilità venutasi a creare nel corso degli ultimi 40 anni in campo internazionale.

Altra cosa se tale decisione fosse presa dalla Germania.

Sbaglia chi sostiene che una Germania fuori dall’Euro sarebbe destinata a soccombere e a non vendere più auto o altri prodotti la cui innovazione tecnologica è invidiata da tutto il Mondo.

Per capire ciò credo sia utile guardare a cosa è accaduto nel recente passato.

Nel periodo più acuto della crisi, quando tutto sembrava saltare il giorno stesso, il paese che godeva di maggior credito nel Vecchio Continente era la Svizzera. In quel caso vi fu una vera e propria rivalutazione del cambio dovuta ad afflussi di liquidità snaturati. A quel punto la banca centrale, decise di bloccare la rivalutazione del franco svizzero fissando una parità minima. Fu un vero shock per gli speculatori, ma soprattutto un vero esempio di come un paese che gode della massima credibilità possa influenza oltremodo il proprio cambio.

Altro esempio lo possiamo vedere con la Cina, la cui banca centrale, attraverso immissione di nuova moneta riesce a tenere una parità stabile con il dollaro, nonostante il surplus da capogiro.

Personalmente quindi, vedo molte più possibilità di quanto i nostri esperti ci dicono, sul fatto che la Germania, se messa alle corde, opterà per un’uscita dall’Euro, evitando quindi di solidarizzare i debiti con gli altri paesi. La Merkel più volte ha sottolineato che  mai un solo euro di eurobond, sarà emesso finché sarà al Governo. Questo non perchè la cancelliera sia piccosa, ma perchè sa benissimo che accollarsi il debito altrui finirebbe per isolarla nei confronti del suo elettorato e non solo.

Qualora la Germania decidesse di adottare il Marco, la Bundesbank sarebbe nella condizione di pilotare il cambio a suo piacimento. Cosa che non potrebbe fare Bankitalia, in caso di ritorno alla Lira.

Capite la differenza?

Bene, capito questo, ci possiamo rendere conto di come l’impossibile sia diventato possibile.

Il famoso Euro a due velocità. Non sembra più un miraggio, ma qualcosa che sta prendendo forma.

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