MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Napolitano che minaccia le dimissioni se andiamo al voto, Renzi che ricatta Grillo dicendo che restituirà il malloppo del finanziamento ai partiti (come se il PD fosse una cassaforte anzichè una mammella con la quale si nutrono qualche centinaio di dipendenti di partito) a condizione che venga votata la legge elettorale dei M5S, il Nuovo Centro Destra (cavallo di Troia di Berlusconi) che si sta sgonfiando alla stessa velocità raggiunta da FLI ai tempi di Fini, per lasciare il posto ai consensi più estremi.

E intanto tra forconi, forchini e forchette il malcontento italiano sembra subire una metamorfosi pericolosa.

Dal vergognarsi di una situazione difficile, chiudendosi magari in casa, la gente pian piano sta iniziando ad alzare la voce e ad organizzarsi per scendere in piazza. Piaccia o non piaccia, questa sembra essere la strada intrapresa.  Del resto la fame (e sono sempre più gli italiani che ce l’hanno), non sempre si concilia con scelte ponderate e razionali.

Personalmente ritengo che queste proteste viste nel mese di Dicembre, siano solo l’antipasto di quello che vedremo nei prossimi mesi.

Poi, ogni tanto c’è l’ottimista di turno, che vi dice: “basta col vedere tutto negativo, l’Italia ha mille risorse e ce la faremo”. Peccato che 9 su 10 fra gli ottimisti, sono persone che non hanno mai avuto problemi economici in vita loro, ma soprattutto che vivono almeno 6 mesi all’anno all’estero, avendo i principali interessi fuori dal Paese.

Questa gente, più che di ottimismo vive con il paraocchi.

Purtroppo l’Italia ha scelto una strada: quella di farsi travolgere dagli eventi esterni, piuttosto che affrontare la realtà. Insieme ci metterei anche la Francia, anche se a peso politico internazionale le cose sono un tantino diverse, fosse solo per le armi che possiede.

Spagna, Irlanda e Grecia (addirittura), hanno dato prova di affrontare i problemi nel verso giusto.Noi no.

Molto interessante l’articolo di domenica scorsa di Adriana Cerretelli, che spiega in modo dettagliato quale sia la situazione e come l’Italia sia stata a guardare non affrontando i nodi che prima o poi arriveranno al pettine. I rilievi di Bruxelles, gli impegni da rispettare

Intanto, secondo quanto indicato da Draghi, le banche italiane sono chiamate ad alleggerire il peso dei Titoli di Stato in portafoglio.Sono curioso di vedere le aste nel 2014.

Che dire quindi? Lasciamoci pure travolgere dagli eventi. L’unica medicina possibile per rimandare fin che si può un aumento delle tensioni interne.

Ah dimenticavo: sono vietate sorprese negative dal fronte Fed.


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Aforisma della settimana
“Simply put, a financial crisis doesn’t happen accidentally, but follows after a prolonged period of excesses.” M. Faber

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2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Abbiamo una sola speranza ed è quella che sia la Francia a porre nuove condizioni alla UE-BCE. I politici italiani non lo faranno mai, non sono in grado neppure di risparmiare sulla carta igenica acquistata dai ministeri. Sono la specie di casta più deleteria che si possa incontrare a causa del fatto che è subalterna a poteri stranieri da sempre. Ed è risaputo che il servo che ha l'incarico

  2. Anonymous ha detto:

    Ho dimenticato di firmare. Sono Luigi, scusate.

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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