MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

L’indice Pmi cinese sta prendendo la strada verso i minimi del 2009. Le cause sembrano da imputare nella forte contrazione dell’economia europea, che con tutti i suoi acciacchi contempla oltre 300 milioni di consumatori, di un certo peso.

Adesso, secondo voi, un paese di oltre 1,3 mld di abitanti cosa cavolo potrebbe inventarsi per ritornare a crescere?

  • Incentivare i consumi interni e non fare tanto affidamento su noi europei o i consumatori americani. 

E come si fa ad incentivare i consumi interni della Cina?

  • Semplice. Aumentando i salari oltre il tasso medio degli ultimi due o tre anni. Per fare questo basterebbe riformare il diritto del lavoro cinese. Ci si arriverà, sicuro.

La Cina non può permettersi assolutamente un tasso di crescita inferiore al 5/6 percento. Il clima interno finirebbe per dare qualche problemino non da poco al regime.

QUINDI

Aumento salariale in Cina
 = 
Minor competitività
 = 
Minor export
 =
 Maggior occupazione paesi avanzati.

Non so quanto possa essere lungo questo processo, ma di una cosa sono certo. La speculazione salariale selvaggia sembra ormai essere sulla via del tramonto, mentre la globalizzazione è destinata a livellare ben più velocemente del previsto, gli squilibri economici creatisi negli ultimi 10 anni.

Vorrei che focalizzaste molto il problema LAVORO/SALARI, in quanto è proprio questo che ha costruito le basi per la crisi nella quale viviamo da quattro anni a questa parte.

Per chi avesse tempo, oltre a farmi qualche clik sulla pubblicità presente nel blog, consiglio di ascoltare il video dell’economista Emiliano Brancaccio, fatto nel 2009. Il video si divide in quattro parti. Da qui potete davvero farvi un’idea più chiara sulle vere cause della crisi.

Ovviamente queste sono considerazioni che non possono assolutamente prevalere nel contesto di breve periodo.

Riguardo alla situazione attuale quindi  non posso fare a meno di puntualizzare il fatto, che ad oggi i mercati stanno subendo una crisi di liquidità spaventosa. Nel caso non rientrasse velocemente finirebbe per rivelarsi disastrosa, soprattutto per chi con la liquidità ci vive. Lascio a voi immaginare quali siano gli investimenti più a rischio. Non certo chi produce beni essenziali.

Oggi mi sono sbellicato dal ridere quando ho letto le dichiarazioni del presidente dell’Abi Mussari:
” (ASCA) – Roma, 23 nov – ”Un’ottima cosa a patto che sia una soluzione equanime a livello europeo”. Cosi’ Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi, a margine del convegno ‘Credito al credito 2011’ ha commentato la proposta che si sta discutendo a livello europeo di mettere garanzie statali sulla raccolta a lungo termine delle banche per favorirne la riduzione dei costi. Il progetto dovrebbe essere discusso nel vertice europeo del prossimo 29 e 30 novembre”.

Ma vi rendete conto?

Le banche stanno chiedendo agli Stati nuove garanzie, quando gli Stati stessi non hanno più la fiducia del mercato, che li costringe a finanziarsi a tassi addirittura più alti rispetto a quelli offerti agli sportelli, ai clienti più sprovveduti.

Ho la brutta sensazione che se il rubinetto delle obbligazioni proposte dalle banche, e per lo più subordinate, si inceppa, qualche problemino possa scoppiare, e in quel caso la liquidità sul c/c avrebbe brutte sorprese.
In questo caso non sono considerazioni che possono valere nel lungo periodo, ma nel breve. Del resto la Merkel ha messo i lucchetti alla tipografia della Bce.

Categories: emergenti, Scenari

2 Responses so far.

  1. Anonymous ha detto:

    Ho la brutta sensazione che se il rubinetto delle obbligazioni proposte dalle banche, e per lo più subordinate, si inceppa, qualche problemino possa scoppiare, e in quel caso la liquidità sul c/c avrebbe brutte sorprese.<br /><br />Cosa intende per brutte sorprese?<br /><br />Grazie.<br />Walter

  2. the hawk ha detto:

    Qualche problemino di liquidità….ino si fa per dire

  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
  • Massime dalla Finanza

    "Regola n° 1: non perdere mai denaro. Regola n°2: non dimenticare mai la regola n°1" W. Buffett

    "È meglio avere quasi ragione che completamente torto" W. Buffett

    Non è importante che tu abbia ragione o torto, ma quanti soldi si fanno quando hai ragione e quanto si perde quando si ha torto. G. Soros

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