E così l’Euro è sceso sotto la soglia di 1,40 contro Dollaro. La media a 200 gg è stata perforata e insieme ad essa la trendline rialzista di medio periodo. Il prossimo argine sembra rappresentato dal minimo di Luglio a 1,3830, ma la posizione degli indicatori non è fra le più confortevoli, per una reazione della nostra moneta.
A dare un serio impulso negativo è stata la presa di posizione della Bce che ha rivisto al ribasso la crescita e soprattutto le attese sull’inflazione. Insomma la riprova di quanto sostenevo già da Marzo…….Trichet non ci prende mai. Inutile quindi buttare altre parole al vento.
In ogni caso leggo favorevolmente quanto sta accadendo all’Euro, in quanto le valute, là dove non riescono i governi, tendono a riequilibrare con la svalutazione o la rivalutazione, le falle createsi nel sistema economico.
Già mi immagino la festa che faranno in Germania, nel caso l’Euro raggiungesse la soglia di 1,30, visto che proprio le esportazioni hanno rappresentato la forza assoluta dell’economia tedesca.
Ma la partita più importante sembra giocarsi negli Stati Uniti, dove Obama è uscito con un piano anti-crisi ben superiore alle attese (447 mld), mentre Bernanke ha garantito che la Fed aiuterà l’economia in caso di bisogno. In questi giorni, tuttavia, il governatore americano, sembra voler lavorare sul fronte diplomatico, al fine di rassicurare la Cina sugli effetti di un QE3, ormai inevitabile.
La cosa che più mi ha sollevato, in quanto confermano il mio pensiero, è che l’attenzione si è focalizzata soprattutto sul mercato immobiliare:
Obama sembra deciso nuovamente a riordinare il sistema fiscale, al fine di incentivare la classe media e tassare un pò più equamente il ceto medio alto. Questo dovrebbe inoltre procurare le risorse necessarie per un un programma di infrastrutture volto a combattere la disoccupazione. Prevedo su questo fronte, un altro bello scontro al Congresso, con i repubblicani che proprio non ne vogliono sentir parlare di aumentare le tasse ai ricchi.
Tutte queste misure, vorrei sottolineare, sono in ogni caso dei tamponi e niente più. Ben diverso da un cambiamento strutturale, che potrà avvenire solo nel momento in cui verrà riequilibrato il divario di competitività tra i paesi evoluti e quelli emergenti. Questo potrà avvenire solo grazie ai cambi, che come detto precedentemente tendono a riequilibrare con la svalutazione o con la rivalutazione, là dove le politiche economiche, fiscali e sociali hanno fallito.
Vorrei sottolineare che il nostro Homer Simpson è ritornato molto triste, visto che in pochi hanno seguito la pubblicità e in meno hanno risposto alla chiamata:
Per chi contribuirà direttamente al blog invierò le proiezioni del quarto trimestre, entro il 30 di settembre.
Ecco qui le proiezioni del TERZO TRIMESTRE che avevo inviato al 30 di giugno