MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!



Chi ha contribuito direttamente al blog e avrà potuto ricevere le proiezioni per questo disastroso terzo trimestre, non sarà certo rimasto di stucco, difronte alle problematiche che hanno caratterizzato i mercati.
Chi avrà letto attentamente, infatti, le proiezioni  si focalizzavano soprattutto su due questioni ben importanti come:

  1. Double-dip e riflessi sui mercati
  2. Default di Stato

Altri temi più secondari invece erano da ricercare nella stabilizzazione del Dollaro rispetto all’Euro e nella distinzione tra economie emergenti ed economie avanzate.
Voglio ricordare che chi contribuirà direttamente avrà per il 30 settembre le proiezioni relative al quarto trimestre.
Adesso volevo aggiornare un pò sulla situazione dei mercati che a mio parere rappresentano il perno centrale dell’economia e della finanza mondiale, ossia i mercati emergenti, in particolar modo quelli asiatici. Ovviamente utilizzerò gli etf in quanto sintetizzano le problematiche valutarie.
Delle 689 aziende dell’indice MSCI Asia Pacific che hanno registrato un risultato di bilancio dal 11 luglio, il 44 per cento supera le stime, mentre il 34 per cento sono venute meno, secondo i dati compilati da Bloomberg. Questo per avere un’idea della salute aziendale delle aree in oggetto. 

Etf Msci emergin

Come possiamo vedere dal grafico qui sopra l’etf in questione ha raggiunto i suoi obiettivi di lungo periodo all’inizio del 2011, che vedevano in quota 35 un livello estremamente importante, rappresentato dai massimi del 2007. Dall’obiettivo indicato la perdita ai nostri giorni ammonta ad oltre il 20%. Da diverse settimane la configurazione delle medie mobili sottolinea uno scenario ancora ben riflessivo che difficilmente potrà essere ribaltato nel breve. Dal grafico, infatti sono ben indicati numerosi punti di resistenza che vanno da 28,30 a 31,70. Quest’ultimo livello è sicuramente la resistenza più importante, nel medio e lungo periodo. 
Quello che però dovremmo osservare è il cambiamento di forza che questo mercato ha conseguito nel corso degli ultimi tre mesi, rispetto ai mercati europei nel loro insieme. Da Febbraio infatti, i mercati emergenti erano stati oggetto di smobilizzi, che avevano favorito proprio un afflusso in quelle borse, che nel 2010 erano state maggiormente penalizzate e che tra luglio e agosto si sono rivelate le più fragili con perdite da capogiro. 
Ad oggi quindi ci troviamo di nuovo sulla strada che ha accompagnato la migliore performance dei mercati emergenti negli anni passati, rispetto a quelli europei, i cui problemi ovviamente sono quelli che vediamo tutti i santi giorni che il Dio ci mette sulla Terra.
Solo il Nasdaq sembra essere superiore ai mercati emergenti, in quanto sta consolidando da tempo una maggior forza. Tuttavia dobbiamo considerare che la correlazione tra i due mercati è pressochè identica.
All’interno dell’area emergente la parte che al momento presenta una forza maggiore è sicuramente quella più periferica, ma anche la più volatile, come Sudafrica, Cile e Australia, mentre quella più debole va ricercata nel Brasile. Fra le aree big diciamo che la parte più solida sembra essere rappresentata dall’Asia. 
Quindi vi ricordo ancora una volta che chi contribuirà direttamente avrà le proiezioni per il quarto trimestre. Se proprio non potete, interessatevi alla pubblicità, contribuirete lo stesso.







Categories: analisi etf, emergenti

One Response so far.

  1. the hawk ha detto:

    E così il Dx si porta a ridosso della prima resistenza di 5780, dopo aver mostrato nella giornata di ieri una tenuta dei supporti principali.<br />I dati sul lavoro non sono niente di esaltante, mentre imputerei il recupero di oggi a fattori tecnici. Area di 5780/5850 rappresenta comunque una forte resistenza oltre la quale vi sarebbe un tentativo verso i 6000 punti.<br />Preoccupa il livello di

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