MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Il 9 di luglio 2008 la Bce aumentava il tasso di sconto al 4,25 per poi abbassarli drasticamente il 15 di ottobre, ossia un mese dopo il fallimento di Lehman.
Questa signori e signori è la nostra Banca Centrale.
Il discorso fatto da Trichet oggi ha superato proprio tutti i record.
Rialzo dei tassi fra un mese, quasi certo, anche se tale scelta sarà subordinata alla verifica dei dati che usciranno nelle prossime settimane.
Devo precisare che questa dichiarazione ha fortemente sorpreso i mercati, i quali si aspettavano un rialzo a partire dall’autunno.
Che il futuro di una politica monetaria sia racchiuso nell’arco di un mese di dati macro è paradossale.
Ciò dimostra una strategia improvvisata e non pianificata. In sostanza quanto basta per rendere i mercati più nervosi del solito.
Come vi ho detto la scorsa settimana, la Germania ha un peso e una situazione tale, da chiedere a gran voce un rialzo dei tassi, contrariamente a quei paesi che con questa mossa vedono lievitare ulteriormente il costo per finanziare il proprio debito.
La prossima mossa, visto che le elezioni in Germania si avvicinano, sarà inevitabilmente quella del giochino che facevamo da bambini: “olio, pepe e sale, chi c’è sotto ci rimane”, riferito a quei paesi che non potranno sopportare una politica restrittiva, dopo gli inutili sacrifici…..vedi Grecia.
Il fatto che il dollaro si sia avvicinato a 1,40 mi fa pensare ancor di più a tale giochetto, visto che tutte le volte che il biglietto verde accusava debolezza nei riguardi della moneta unica (con il rischio di importare in America inflazione), quasi come per incanto l’attenzione di sposta sui Piigs.
Tornando alla conferenza di Trichet, un passo che mi ha fatto stralunare gli occhi è stato il seguente: ”Quando avremo un piano per le banche che dipendono dalla nostra liquidita lo diremo”. Come dire che a distanza di due anni dal crack bancario e nonostante il “boom economico fantoccio”, ad oggi la Bce (figuriamoci la Fed), non ha una strategia mirata a risolvere il problema delle banche zombie.
Fatto questo inutile sfogo voglio ribadire ancora una volta che i tassi, ai fini di combattere l’inflazione sono a dir poco inutili, per la struttura attuale dei consumi: deleveraging privato, che potrebbe addirittura accelerarsi con effetti poco simpatici sulla crescita e soprattutto sul già depresso mercato immobiliare.
Ormai il danno è stato fatto con i QE teniamocelo, ma non aggraviamo ancora una volta il tutto sulla pelle dei più deboli, i quali in stile “fantozziano” devono subire anche i dictat di Trichet, troppo intimorito da eventuali rialzi sui salari, che ad oggi servono nel migliore dei casi a pagarsi mutuo, bollette, carburante e cibo, con il divieto assoluto di andare una sera al cinema, salvo una quantomai improbabile vincita al “gratta & vinci”.
Se guardo alle stime di crescita della Bce 1,3/2,10 sulle quali incide un bel 3% di crescita tedesca, rapportate all’inflazione che dovrebbe stare (sempre secondo la Bce) tra il 2 e il 2,6, nella quale la Germania si trova nella parte bassa del range, credo che oggi sia stata dichiarata iniziata ufficialmente la STAGFLAZIONE.
Che l’inflazione non è dovuta alla crescita, ma alla rivalutazione degli asset provocata dal QE, lo possiamo dimostrare con gli Stati Uniti, i quali crescono a ritmi vicini al 3, mentre l’inflazione rimane tra l’1,5 e l’1,8, grazie al peso frenante degli immobili.
L’unico strumento per combattere un’inflazione/stagflazione annunciata sarebbe quella di drenare liquidità attraverso la vendita graduale degli asset in mano alle banche centrali. In questo modo il crollo delle materie prime, sarebbe matematico e di riflesso un miglioramento dei salari reali………ma sto vagheggiando in un Mondo ben lontano da quello frequentato dai nostri banchieri.

Categories: bce, Scenari, stagflazione

3 Responses so far.

  1. alefederico ha detto:

    Bel post. Una domanda: gli asset in mano alle banche centrali sarebbero i prodotti finanziari rilevati dalle banche zombie? grazie.

  2. andrea ha detto:

    A dire il vero sarebbero tutti quei titoli comprati dalla Bce per salvare gli stati in difficoltà, oltre al poter chiudere caso mai i rubinetti a quelle banche che non hanno più le carte per stare sul mercato…..questo si chiama LIBERO MERCATO.

  3. Leonardo ha detto:

    Mi resta il dubbio che gli asset legati agli stati in difficoltà siano invendibili sul mercato e rivenderli equivarrebbe a sancirne lo stato di default (molti di questi, se non ricordo male, sono stati acquistati proprio allo scopo di non far fallire le aste, o no?), o nella migliore ipotesi sarebbero vendibili solo a prezzi scontanti mettendo a rischio i bilanci delle stesse banche centrali. In

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