MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Questa volta, oltre a meritare davvero un vostro contributo (articoli così altrimenti ve li sognerete) parliamo di un paese un pochettino diverso dalla Cina, caratterizzato da grandi problemi ma al contempo alimentato da grandi speranze. Ringrazio Veronica che ci delizia anche questa settimana con le sue approfondite ricerche, mentre da parte mia ho cercato di contribuire per quello che riguarda la parte mirata all’economia e ai fattori correlati al mondo finanziario. Buona lettura

L’India è una federazione composta da 28 stati ed è il secondo paese più popoloso del pianeta, dopo la Cina.
Il 70% della popolazione risiede ancora nelle zone rurali dipendendo dall’agricoltura, mentre il settore trainante dell’economia è quello dei servizi e del terziario avanzato. Questo paese è diventato una delle maggiori destinazioni per le multinazionali che vogliono delocalizzare i servizi alla clientela, dall’ingegneria all’amministrazione del personale.
Ma se è lecito affermare che l’India è sicuramente una potenza economica emergente, possiamo altrettanto affermare che ha il maggior numero di poveri in termini assoluti; quasi un quarto della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
L’India vive uno sviluppo economico tumultuoso che rischia di aggravare ancora di più il divario e le disuguaglianze, lasciando i poveri sempre più indietro, i quali sopravvivono con meno di un dollaro USA al giorno.
I maggiori problemi che pervadono il paese sono il basso reddito, l’ignoranza, la denutrizione , le malattie, alcune come la lebbra e la tubercolosi ed altre che potrebbero essere prevenute con vaccinazioni, e poi ancora i contrasti religiosi, l’inerzia, il fatalismo, le credenze e pratiche superstiziose che ostacolano gli sforzi delle persone che promuovono lo sviluppo.
Facendo una riflessione potremo però dire che i poveri sono si, coloro che sono rimasti indietro rispetto al progresso, ma sono anche coloro che sono stati derubati delle proprie ricchezze a vantaggio del benessere di paesi avanzati.
Ci sono stati nella storia, processi ed eventi, come ad esempio la distruzione della ricca industria tessile dell’India, oppure il controllo del commercio delle spezie, ma anche il genocidio delle tribù native d’America, oppure la schiavitù africana, senza i quali la rivoluzione industriale non avrebbe dato i suoi frutti nei paesi industrializzati. In India per esempio, il cibo e le fibre sono state estromesse dal mercato delle nazioni sviluppate, i prezzi dei prodotti agricoli sono crollati, e così i contadini emigrano dalle zone rurali, concentrandosi nelle grandi città, dando vita ai Slums, cioè delle baraccopoli. Altri meno fortunati vivono invece per strada. Migliaia ogni anno, impossibilitati a sopravvivere in queste condizioni, scelgono il suicidio.
Ci sono centinaia di bambini rimasti orfani dopo la morte dei genitori, altri sono abbandonati perché i genitori non possono assolvere al loro dovere di mantenerli, altri che invece non vogliono prendersi cura di loro. Così migliaia di bambini nell’età infantile sono costretti a chiedere l’elemosina, alcuni sono avviati ad attività criminose, altri sono costretti ad andare a lavorare per aiutare la famiglia e sostenersi economicamente. Fa veramente impressione imbattersi in delle foto di bambini, anche molto piccoli, che per lavoro hanno il compito di spaccare pietre per la produzione della ghiaia.
Solo attraverso l’intervento delle organizzazioni umanitarie, in alcuni villaggi, c’è stato l’ottenimento dei diritti base, come ad esempio un programma di nutrizione per i bambini , un aiuto medico e le cure contro la malaria.
Negli ultimi anni, spesso in India sono state fatte delle leggi, anche progressiste, proprio sul diritto all’alimentazione, il diritto all’educazione e alla sanità, ma poi la concretizzazione risulta difficile.
L’ostacolo è anche dovuto a causa del sistema delle caste, le quali spesso sono più forti delle leggi stesse, ed anche alla concezione religiosa che ritiene la condizione di indigenza una sorta di espiazione per le colpe commesse nella vita precedente.
Dobbiamo inoltre ricordare che in India convivono un groviglio inestricabile di etnie, lingue e religioni e questo rende tutto più complicato, oltre l’ulteriore suddivisione della popolazione, in gruppi, data dall’introduzione delle caste, principio usato in origine per separare i dominatori dai dominati, cioè la distinzione tra l’etnia di pelle chiara, casta superiore dell’India del nord; e quella di pelle scura, ovvero la casta più bassa dell’India del sud, anche se in seguito sono state usate per regolare i rapporti tra individui appartenenti ad attività o a professioni.
Nel tempo si sono sviluppate altre centinaia di suddivisioni (secondo una stima il numero attuale delle caste sarebbe duemila) creando una struttura piramidale, alla cui base si trovano i cosiddetti “intoccabili” o “paria”.
Si appartiene ad una casta per nascita e secondo le regole da questa imposte spesso vi è il divieto di contatto con caste inferiori , sia per quanto riguarda contrarre matrimonio ed avere rapporti sessuali o anche il semplice contatto fisico o con diversi cibi e bevande proibiti dalla casta di appartenenza.
La casta nella quale un individuo nasce è il risultato delle sue azioni nella vita precedente, obbedendo alle regole della propria casta si accede a una condizione migliore nella successiva incarnazione.
Molte sono state le rivolte di ribellione al sistema delle caste, soprattutto rappresentate dai buddisti e dai gianisti, ma anche all’interno dell’induismo ci furono personaggi che si opposero al sistema.
Molti furono uccisi e perseguitati, fino ad arrivare a Gandhi che rinominò gli intoccabili popolo di Dio.
Le caste sono state dichiarate illegali nella Costituzione, ma nonostante ciò nella vita quotidiana regolano ancora i rapporti sociali, tanto che lo scrivere una lettera d’amore ad una ragazza appartenente ad una sotto-casta superiore può costare la vita, dopo essere stato trascinato per strada, rasato e infine gettato sotto un treno in corsa.
Ma l’India è anche il paese con il maggior numero dei bovini al mondo.
La protezione delle vacche non è sempre stata una peculiarità dell’induismo, ma certamente è nata con la crescita della popolazione, quando si è venuta a creare la necessità di sfamare il maggior numero di persone, quando il fabbisogno di latte e latticini e i suoi derivati aumentarono vertiginosamente. Come anche lo sterco ,impiegato come fertilizzante, antiparassitario, combustibile, e come isolante da umidità e insetti, per le case dei villaggi.
L’induismo poi attribuì alle vacche la sacralità, ed i cinque prodotti vaccini, latte, cagliata, burro, sterno e urina, furono elencati nei testi sacri nonché usati nella maggior parte dei riti religiosi.
Tuttora i bovini, spesso rachitici e affamati, vagano nelle città, nutrendosi della spazzatura , anche se nei grandi centri si cerca di limitarne il passaggio e lo stazionamento, tollerandolo solo nei dintorni dei templi.
Ma se questo è il volto dell’India tradizionalista, non va certo dimenticato che la stessa in anni recenti ha attraversato un prolungato periodo di crescita, grazie alla stabilità macroeconomica e finanziaria, riuscendo nell’ultimo quinquennio ad avere una crescita del PIL pari al 9% annuo, anche se un rallentamento è stato rilevato a causa della crisi economica globale che ha investito tutte le economie emergenti.

Vi lascio solo una domanda, la stessa che mi fa riflettere, in che modo si possa definire un paese emergente quando lo stesso è detentore del primato per povertà e per fame…..(Veronica)

Paese Emergente è una termine, molto crudo, usato dagli economisti per definire tutte quelle nazioni caratterizzate da un reddito medio pro-capite inferiore alla media mondiale, ma superiore ad un livello minimo. Sotto tale livello vi sono i cosiddetti paesi del quarto mondo le cui possibilità di emergere sono pressochè nulle. Purtroppo nei paesi emergenti vi è il più grande dislivello tra povertà e ricchezza, con l’assenza quasi totale della classe media, vedi Russia o Cina per esempio. La percentuale di popolazione nella quale è concentrata la ricchezza in questi paesi è molto bassa, ma la tendenza è a salire da circa 5/10 anni. Nei paesi maggiormente evoluti al contrario questa percentuale sta pericolosamente scendendo e le conseguenze entro i prossimi 10 anni potrebbero essere devastanti.
L’India rappresenta ad oggi la quarta potenza economica, se guardiamo il Pil, che ammonta a 3,4 mld di dollari, ossia quasi il doppio dell’Italia. Il tenore di vita medio, in base al reddito procapite la colloca al 165° posto nella classifica mondiale. Sull’India si nutrono fortissime aspettative da un punto di vista di ricchezza globale futura. Piccoli spostamenti percentuali della popolazione indiana (secondo alcune stime entro i prossimi trent’anni dovrebbe superare la Cina) in favore di un tenore migliore di vita significano milioni di consumatori in più sul mercato. Il livello di istruzione, attualmente molto basso, è visto in marginale miglioramento nei prossimi anni, grazie alle misure prese dal governo, producendo effetti positivi sul tenore di vita medio e quindi sui consumi.
La ricchezza di un paese, deve essere valutata anche in base alle risorse energetiche e minerarie, ebbene: l’India è un paese ricco di risorse minerarie, delle quali non è stata ancora esattamente valutata la reale consistenza. Fra le risorse energetiche ci sono: carbone, estrazione di petrolio (ancora non sufficiente ma in lieve aumento) e discrete quantità di energia idroelettrica. Vi è la presenza anche di sabbie uranifere che hanno spinto a costruire alcune centrali nucleari. Entro pochi anni l’India dovrebbe raggiungere l’autosufficienza energetica. Questo paese possiede i più grandi giacimenti di ferro al Mondo, grazie ai quali si alimenta una forte esportazione. Troviamo inoltre giacimenti di oro e pietre preziose.
Da un punto di vista finanziario il paese è molto evoluto. La principale borsa indiana, è il NSE of India fondato a Mumbai nel 1992. Per capitalizzazione è la seconda borsa più grande in Asia, mentre per numero di scambi si trova al terzo posto, dopo Tokyo e Hong Kong. l’indice che rappresenta le principali società quotate è il BSE SENSEX la cui quotazione al 29 di gennaio era di 16.357 contro i 6.500 del gennaio 2005. La società più importante quotata è la Reliance Industries con un fatturato di 20 mld di dollari americani. La società produce prodotti petroliferi, petrolchimici e per la tessitura. Altri marchi famosi sono Tata Group (settore auto e non) e Infosys uno dei princiapali operatori informatici al Mondo. Il veicolo migliore per operare sul mercato indiano è tuttavia l’Etf INDI quotato anche alla borsa di Milano (cod ISIN FR0010361683) il cui andamento è influenzato anche dalla valuta locale, ossia la Rupia (tenendo conto tuttavia che le princiapali società fatturano in tutto il Mondo avendo come riferimento il dollaro). Altro modo può essere quello di avvalersi di fondi specializzati in quell’area, ovviamente delegando ad un gestore e non all’andamento dell’indice stesso. Il debito pubblico dell’India è pari al 70% del Pil, un livello che a mio parere non desta preoccupazione, se consideriamo quello di paesi ben più evoluti, come Giappone, Spagna e Grecia. Inoltre il ritmo di crescita del Pil consente di riportare il rapporto sotto la soglia del 70% una volta passata la crisi mondiale in corso. In sostanza non ci troviamo difronte ad un paese fortemente assistenzialista o meglio gravato da un’amministrazione pubblica di tipo argentino. Il rating del debito indiano tuttavia oscilla tra BBB- a B+ e credo che di questi tempi non sia particolarmente conveniente, visto come è salita la propensione al rischio rispetto a 12 mesi fa. Personalmente preferirei attuare una politica di lenta accumulazione attraverso fondi ed etf, ovviamente se rivolto ad un investimento di lungo termine, senza ovviamente dare un peso eccessivo. Resta comunque il fatto che l’India essendo la più grande democrazia al Mondo, dove ciascun singolo individuo può emergere (l’India ha il problema delle caste, altri paesi invece quello della Mafia, della corruzione e della dittatura), presenta (parere personale) un futuro più roseo rispetto ad altri paesi emergenti come Cina o Russia. Questi i motivi per cui nutro un occhio di riguardo nelle mie scelte di investimento altamente a rischio. (the Hawk)
NB. L’ultima donazione risale al 27 di gennaio.
Categories: emergenti

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