MoneyRiskAnalysis – Borsadocchiaperti

S'ode un grido nella vallata. Rabbrividiscono le fronde degli alberi, suonate le campane, il falco è di nuovo a caccia!

Vista la giornata molto importante sui dati macro, ho deciso di tenervi aggiornati.

La giornata è iniziata con la produzione industriale in Spagna nel mese di novembre, calata del 5,7. A subirne le spese soprattutto la produzione di beni durevoli, segno che mancano investimenti, ritenuti essenziali per una crescita solida e non saltuaria. Sui problemi della Spagna mi sono già soffermato.
Salgono ben oltre le attese i prezzi alla produzione in GB. Francamente non riesco a comprendere chi persevera acclamando la deflazione del secolo. Provate a domandarlo a chi si è visto in questi giorni aumentare gas, assicurazioni, benzina etc. pur rimanendo con lo stesso stipendio?
In Europa il tasso di disoccupazione sale al 10% contro il 9,9 previsto. Che dire? Siamo al passo con i tempi e anche in questo siamo stati bravi come gli Usa. I Pil del terzo trimestre viene confermato a +0.4 ed almeno in questo diamo prova di essere più attendibili sul fronte dei dati. Preoccupano le perdite di posti di lavoro.
Stavo osservando in Usa Google, titolo che insieme ad Apple fa la fortuna del Nasdaq. In questi giorno il titolo è sceso con decisione in presenza di volumi molto elevati. Che qualche investitore grosso stia iniziando ad alleggerire?
Per quanto riguarda la produzione industriale tedesca si registra a novembre una variazione positiva m/m dello 0,7 contro attese di +1. Su base annua il calo è dell’8%.
DATI USA: tasso di disoccupazione al 10% e perdita di 85000 unità decisamente sotto attese. rivisti da -11000 a +4000 il precedente.
Reazione mercati piuttosto negativa: future stoxx ritorna sotto quota 3000 con volumi record, il supporto tuttavia lo troviamo a 2988. Dollaro che ritorna sopra 1,43 e Bund che si rinvigorisce superando la soglia di 121,50. Come commentare questi dati? Personalmente penso alla manipolazione al cubo. Che molte perdite di posti di lavoro siano state posticipate per far quadrare la fine dell’anno? Ormai non mi meraviglio di niente. A fronte di dati occupazionali ancora molto deboli le ore lavorate risultano le stesse, confermando che non vi è una tensione di produttività. Il mercato del lavoro e la domanda non rappresentano allo stato attuale una componente inflattiva. Le cose cambiano se guardiamo alla speculazione. I tassi bassi non stimolano i consumi, bensì gli investimenti in materie prime e di conseguenza i prezzi possono tranquillamente salire anche in assenza di domanda.
Le scorte salgono dell’1,5% a novembre contro previsioni di -0.3% a fronte di vendite all’ingrosso salite del 3,3%. Si sta ritornando pertanto ad un livello delle scorte normale, dopo mesi di magazzini vuoti.
Nonostante questa giornata di dati sotto le attese i mercati riescono a recuperare le perdite del primo pomeriggio, confermando il distacco dalla realtà. Del resto i mercati stanno vivacchiando come era nello scenario atteso di inizio anno. Il periodo più cruciale nel bene o nel male dovrebbero essere a partire dalla metà di gennaio. Fra le altre cose oggi ho provato a fare una lunga ricerca su molti titoli americani per vedere alcune opportunità caso mai ci fossero. Qualcuno mi ha convinto devo dire, ma molti mi hanno sorpreso per il rischio a cui ci sottoporremmo qualora acquistassimo ai prezzi attuali.
Ecco qui di seguito i link di quelli che più mi hano convinto:
Voglio comunque ricordare che la volatilità di questi titoli è ben superiore alla norma
Per il momento vi auguro una buona serata.
Categories: dati euro, dati usa

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  • Nassim Taleb

    "... ma nella mia esperienza non sono mai stato coinvolto in un incidente degno di questo nome. Non ho mai visto una nave in difficoltà sulle rotte che ho percorso, non ho mai visto un naufragio. Né vi sono stato coinvolto io stesso e neppure mi sono mai trovato in una situazione che minacciasse di trasformarsi in un disastro." 1907 E.I.Smith, comandante del Titanic, dal Cigno Nero
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